Pizza di cipolle
Scritta il: 06/08/2012 Difficolta: Principiante Tempo: 50 min. preparazione + 2 h lievitazione + 40 min. cotturaIngredienti
Per 4/6 persone:
1 kg di cipolle gialle
200 g di pancetta stesa
1 kg di farina tipo 00
25 g di lievito di birra
acqua q.b.
sale q.b.
olio extravergine di oliva q.b.
peperoncino fresco q.b.
Procedimento
Questa ricetta l’ho carpita dalla Signora Antonietta originaria della Baronia bravissima in cucina, peraltro conosco discretamente quei luoghi che in passato frequentavo per ragioni di lavoro.
Veniamo quindi alla pratica.
Impastate la pasta (farina, acqua, lievito, sale q.b., 1 cucchiaio d’olio), al raggiungimento della fatidica boccia mettetela a lievitare (per circa 2 ore).
Sbucciate e lavate le cipolle, tagliatele a listarelle e mettetele in ammollo nell’acqua (per circa 1,5 ore) quindi scolate e mettetele a rosolare in padella con un goccino d’olio e la pancetta (che avete precedentemente tagliato a cubetti).
Lasciate cuocere per circa mezz’oretta (o comunque fino a quando le cipolle non saranno ben cotte), scolate accuratamente (importante: deve rimanere meno liquido di cottura possibile), aggiungete il peperoncino tagliato a piccoli pezzetti.
Al termine della lievitazione della boccia di pasta fate 2 parti uguali, stendetele a grandezza della casseruola (che deve essere a bordi alti ed appena appena lubrificata con l’olio) quindi adagiatene una parte sul fondo, fate prendere forma a ditate (attenzione a non far diventare troppo sottile lo spessore), ponete le cipolle, ricoprite bene il tutto con la seconda parte di pasta (completamente, non si devono vedere le cipolle), forate la pasta in superficie con una forchetta.
Infornate a 180° per circa 40 minuti o comunque fino a cottura ultimata della pasta, per la miglior resa la pasta deve essere bella dorata e croccante (ma non dura). L’effetto optimo è “croccante fuori morbida dentro”, quindi all’approssimarsi della fine della cottura picchiettate e trivellate con la punta di un coltello per verificare la consistenza.
Servite a quadrotti tipo lasagne, tagliateli larghi perché con la pirucca alta e le cipolle morbide c’è il rischio di crollo! Il profumo che si sprigiona è qualcosa di paradisiaco…
Consiglio: non esagerate con il peperoncino, deve giusto fare da contraltare alla dolcezza delle cipolle.
Curiosità: questo piatto così come descritto è tipico di una zona circoscritta (la Baronia, appunto), se chiedete una Pizza di Cipolle nei vicinissimi primi comuni pugliesi ve la propongono senza il cappello di pasta sopra e se la chiedete nei confinanti comuni campani più verso Napoli vi servono una sorta di pizza bianca con le cipolle sopra.
L’ho inserita nei primi ma di fatto la Pizza di Cipolle può essere considerata tranquillamente un piatto unico.
Veniamo quindi alla pratica.
Impastate la pasta (farina, acqua, lievito, sale q.b., 1 cucchiaio d’olio), al raggiungimento della fatidica boccia mettetela a lievitare (per circa 2 ore).
Sbucciate e lavate le cipolle, tagliatele a listarelle e mettetele in ammollo nell’acqua (per circa 1,5 ore) quindi scolate e mettetele a rosolare in padella con un goccino d’olio e la pancetta (che avete precedentemente tagliato a cubetti).
Lasciate cuocere per circa mezz’oretta (o comunque fino a quando le cipolle non saranno ben cotte), scolate accuratamente (importante: deve rimanere meno liquido di cottura possibile), aggiungete il peperoncino tagliato a piccoli pezzetti.
Al termine della lievitazione della boccia di pasta fate 2 parti uguali, stendetele a grandezza della casseruola (che deve essere a bordi alti ed appena appena lubrificata con l’olio) quindi adagiatene una parte sul fondo, fate prendere forma a ditate (attenzione a non far diventare troppo sottile lo spessore), ponete le cipolle, ricoprite bene il tutto con la seconda parte di pasta (completamente, non si devono vedere le cipolle), forate la pasta in superficie con una forchetta.
Infornate a 180° per circa 40 minuti o comunque fino a cottura ultimata della pasta, per la miglior resa la pasta deve essere bella dorata e croccante (ma non dura). L’effetto optimo è “croccante fuori morbida dentro”, quindi all’approssimarsi della fine della cottura picchiettate e trivellate con la punta di un coltello per verificare la consistenza.
Servite a quadrotti tipo lasagne, tagliateli larghi perché con la pirucca alta e le cipolle morbide c’è il rischio di crollo! Il profumo che si sprigiona è qualcosa di paradisiaco…
Consiglio: non esagerate con il peperoncino, deve giusto fare da contraltare alla dolcezza delle cipolle.
Curiosità: questo piatto così come descritto è tipico di una zona circoscritta (la Baronia, appunto), se chiedete una Pizza di Cipolle nei vicinissimi primi comuni pugliesi ve la propongono senza il cappello di pasta sopra e se la chiedete nei confinanti comuni campani più verso Napoli vi servono una sorta di pizza bianca con le cipolle sopra.
L’ho inserita nei primi ma di fatto la Pizza di Cipolle può essere considerata tranquillamente un piatto unico.
Come sempre dimentico qualcosa: in abbinamento io vado di Vermentino dei Colli di Luni (sapido, ma normalmente meno intenso di quello di Gallura).
scusa ....ma la signora Antonietta non ti ha detto che tipo di farina usa ? La sto preparando per domani ( metto meno lievito e prolungo la lieivitazion xche' sia piu' digeribile) . tipo 0 , 00, manitoba, grano duro?
Ciao Dyna, usa la tipo 00 (ma non l'avevo indicato negl'ingredienti...?) per la resa ottimale.
Una volta l'abbiamo preparata con la tipo 0 ma il risultato è stato inferiore (la crosta era diventata troppo "tipo pane").
Se riuscite a reperirle nei Vs. tour usate le Cipolle di Treschietto...viene eccezionale! Senza contare che la Cipolla di Treschietto è buonissima anche da sola...
Una volta l'abbiamo preparata con la tipo 0 ma il risultato è stato inferiore (la crosta era diventata troppo "tipo pane").
Se riuscite a reperirle nei Vs. tour usate le Cipolle di Treschietto...viene eccezionale! Senza contare che la Cipolla di Treschietto è buonissima anche da sola...
oggi vorrei provare a farla, se non crepo dal caldo
ma la cottura viene fatta appositamente a 180 perchè deve assomigliare più a un gnocco che a una pizza?
ma la cottura viene fatta appositamente a 180 perchè deve assomigliare più a un gnocco che a una pizza?
Ciao Pippi, la risposta è assolutamente si.
Di "pizza" ha solo il nome, in pratica è un gnoccone (o focaccione) chiuso sopra e sotto dalla pasta...
La consistenza della pasta deve risultare una mezza via tra un gnocco ed un pane quindi lasciala pur fare la crosticina bionda duretta (duretta ma non durissima).
Di "pizza" ha solo il nome, in pratica è un gnoccone (o focaccione) chiuso sopra e sotto dalla pasta...
La consistenza della pasta deve risultare una mezza via tra un gnocco ed un pane quindi lasciala pur fare la crosticina bionda duretta (duretta ma non durissima).
sarà per la prox domenica, ho portato a casa la spesa e hanno voluto mangiare pizza classica con cipolla sopra
ma io la prox volta che accendo il forno me la faccio, me gusta mucho
ma io la prox volta che accendo il forno me la faccio, me gusta mucho
zemina scusa il lievito è per un kg di farina vero? bè l'ho già impastata per stasera che finalmente è la prima sera fresca
però avevo in casa delle cipolle di tropea... va be proviamo
forno ventilato o statico?
però avevo in casa delle cipolle di tropea... va be proviamo
forno ventilato o statico?
[dyna]
2012-08-06