Savór
Scritta il: 27/08/2012 Difficolta: Principiante Tempo: 15 min. + cottura lentaIngredienti
1,4 l di mosto di vino (non cotto)
1,4 l di saba
3,6 kg di mele cotogne
2 kg mele golden
2 kg di pere
1 kg di banane
1 kg di zucca
150 g di gherigli di noce
scorza grattugiata di 2 arance (meglio non trattate)
Procedimento
Dico subito che di ricette del Savór ce ne saranno almeno duemilioniseicentosessantasemiladuecentoventiquattro/00, questo perché ogni famiglia applica piccole e grandi varianti secondo il proprio gusto ma soprattutto secondo la disponibilità di frutta.
A torto (o, meglio, a torta…) od a ragione il Savór nella mia famiglia è stato sempre visto come un’ottima compostiera di frutta in grado di riciclare come per magia eventuali accumuli importanti (ad esempio l’amico che ti regala casse intere di roba perché da solo non riesce a consumarle, l’orto del nonno che va in overproduction)… un po’ come le polpette od il polpettone oppure ancora come il gnocco svuotafrigo di papà Gianni (pericolosissimo…!).
Ipotizzando di partire da un foglio bianco quindi avere mano libera il disciplinare accademico della nostra ricetta prevede il tipo e le quantità d’ingredienti sopradescritti nonché la banalissima preparazione di cui sotto.
Sbucciate frutta e verdura e tagliatela a pezzetti, pestate i gherigli di noce, grattugiate la buccia delle arance dopodiché buttate tutto in pentola con il mosto e la saba e fate cuocere a fuoco moderato mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Stop, tutto qua… facilissimo.
Non indico un tempo preciso per la cottura in quanto la resa della frutta è estremamente variabile… per vedere se la marmellata è fatta potete metterne un pochino in un piatto: se non cola ci siamo.
Una volta pronta, invasate bellamente.
Importante: non aggiungete zucchero, la frutta dona già il dolce cui il composto abbisogna… e poi una caratteristica dal Savór è di essere più sull’aspro che sul dolce legalingua.
Nel caso cedeste alla tentazione di applicare delle varianti alla mia ricetta mi raccomando di mettere comunque una base sostenuta di mele cotogne… è ciò che farà differenziare un Savór da un ammasso informe di marmellate varie.
Oltre che nella preparazione dei dolci (Belsòn in testa di cui parleremo a breve, ma anche crostate, tortelli, ecc.) ricordatevi che al Savór è ottimo anche in abbinamenti salati (vedi gnocco fritto con Savór e formaggio tipo Squacquerone, oppure per nobilitare un petto di gallina vecchia & dura).
A colazione o merenda è ottimo semplicemente spalmato su una fetta di pane, una parentesi sana e gustosa da proporre a grandi e soprattutto piccini (al posto di quelle orrende merendine che sanno di acqua ragia).
A torto (o, meglio, a torta…) od a ragione il Savór nella mia famiglia è stato sempre visto come un’ottima compostiera di frutta in grado di riciclare come per magia eventuali accumuli importanti (ad esempio l’amico che ti regala casse intere di roba perché da solo non riesce a consumarle, l’orto del nonno che va in overproduction)… un po’ come le polpette od il polpettone oppure ancora come il gnocco svuotafrigo di papà Gianni (pericolosissimo…!).
Ipotizzando di partire da un foglio bianco quindi avere mano libera il disciplinare accademico della nostra ricetta prevede il tipo e le quantità d’ingredienti sopradescritti nonché la banalissima preparazione di cui sotto.
Sbucciate frutta e verdura e tagliatela a pezzetti, pestate i gherigli di noce, grattugiate la buccia delle arance dopodiché buttate tutto in pentola con il mosto e la saba e fate cuocere a fuoco moderato mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Stop, tutto qua… facilissimo.
Non indico un tempo preciso per la cottura in quanto la resa della frutta è estremamente variabile… per vedere se la marmellata è fatta potete metterne un pochino in un piatto: se non cola ci siamo.
Una volta pronta, invasate bellamente.
Importante: non aggiungete zucchero, la frutta dona già il dolce cui il composto abbisogna… e poi una caratteristica dal Savór è di essere più sull’aspro che sul dolce legalingua.
Nel caso cedeste alla tentazione di applicare delle varianti alla mia ricetta mi raccomando di mettere comunque una base sostenuta di mele cotogne… è ciò che farà differenziare un Savór da un ammasso informe di marmellate varie.
Oltre che nella preparazione dei dolci (Belsòn in testa di cui parleremo a breve, ma anche crostate, tortelli, ecc.) ricordatevi che al Savór è ottimo anche in abbinamenti salati (vedi gnocco fritto con Savór e formaggio tipo Squacquerone, oppure per nobilitare un petto di gallina vecchia & dura).
A colazione o merenda è ottimo semplicemente spalmato su una fetta di pane, una parentesi sana e gustosa da proporre a grandi e soprattutto piccini (al posto di quelle orrende merendine che sanno di acqua ragia).