Io e la mia dolce metà desideriamo da tempo provare il locale aperto da John Masons, ma finora non ne abbiamo avuto l’occasione. Leggendo però i menù proposti durante la rassegna dei giovedì gastronomici, troviamo allettante la proposta dell’Hosteria del castello (in particolare ci allettano le lasagne e il filetto al lambrusco) quindi prenotiamo.
Arriviamo alle 19.30 a Formigine, proprio quando il ristorante apre; non ci ha fatto affrettare tanto la fame, che comunque c’è, ma il fatto che dopo abbiamo un impegno quindi speriamo di cenare entro le 21.00.
Troviamo il locale facilmente, è in pieno centro, vicino al bel castello del paese. Una volta entrati, c’è una scala che conduce al ristorante vero e proprio, non ho visto ascensore. I disabili come fanno?
L’impressione è subito positiva: tutto sembra nuovo e comunque curato, i colori sono caldi, l’arredamento è semplice, direi sul rustico, ma con tocco di eleganza. Durante la serata visiterò anche i bagni, ampi, belli e pulitissimi. Molto bene!
Siamo solo noi al momento e il giovane cameriere che ci accoglie ci fa accomodare in un tavolino in fondo alla sala, per due ma capiente e sufficientemente distanziato dagli altri tavoli. La sala non è grandissima, ma può contenere anche tavolate numerose.
Sul nostro tavolino, ben apparecchiato con doppi bicchieri e posate dalle forme sinuose, è presente il libriccino dei giovedì gastronomici. Il tempo di sistemarci e il ragazzo torna per chiederci cosa gradiamo bere e ci porta la lista dei vini. Non me ne intendo ma mi sembra abbastanza fornita. Per chi non vuole l’intera bottiglia, c’è anche la possibilità di prendere un calice di vino, cosa che apprezzo e di cui subito approfitto, ordinando un calice di lambrusco Rosato amabile (altro non ricordo, pardon!). Inoltre prendiamo una bottiglia di acqua frizzante, che purtroppo è da 0,75. Dico purtroppo perché io vorrei almeno bottiglie da 1 l, pazienza.
Il giovane torna con le bevande (buono il mio vino e leggermente profumato) e con un cestino contenente piccoli panini soffici e grissini, tutto fatto in casa suppongo e ottimo. Mi trattengo a fatica dal divorare il pane, tanto è buono, ma il menù previsto è ricco e saziante.
Mangeremo infatti:
- cestino di parmigiano con insalatina e pancetta croccante: buoni e in gran quantità gli ingredienti, conditi con aceto forse un po’ eccessivo a parer nostro, su salsina appetitosa di formaggio fuso: voto 7,5
- lasagne verdi: porzione gigantesca, pasta molto buona con poca besciamella in modo da non coprire i sapori e ragù bianco saporito; ottime, quasi come quelle della mia mamma: voto 9
- filetto al lambrusco con patate arrosto e tortino di verdure: anche qui porzione abbondante, carne alta e tenera condita con uno squisito sughetto (avrei fatto volentieri la scarpetta ma ero troppo piena!), accompagnato da un buon contorno, peccato solo averlo gustato meno in quanto già sazi; voto: 9
- torta di tagliatelle con crema inglese al Sassolino: finora i piatti sono stati presentati benissimo, ma quello del dessert merita una foto tanto è bello!!! In un grande piatto bianco sono adagiate due fette di torta, accanto la crema, tutto intorno decorazioni al cioccolato molto scenografiche e sopra una cupoletta di zucchero caramellato. Bellissimo ma anche buono! Io non amo particolarmente la torta di tagliatelle ma questa è deliziosa: pasta non troppo secca anzi quasi morbida, il sapore della crema e del Sassolino si sente e si sposa perfettamente col resto degli ingredienti; croccanti le tagliatelline, strepitose le decorazioni commestibili. Voto 10
La cena è terminata, come desideravamo, intorno alle 21.00, il cameriere ci chiede se gradiamo altro ma rifiutiamo perché dobbiamo andare… e perché siamo davvero pienissimi, non ci sta altro. E’ andata benissimo, piatti abbondanti e ben presentati (anche l’occhio vuole la sua parte), cibo molto buono. Il servizio è stato per tutta sera veloce il giusto, attento e gentile, il cameriere ogni volta ci chiedeva se andava tutto bene e ogni volta riceveva risposta affermativa. L’ambiente è molto grazioso; oltre a noi c’erano pochi clienti e questo ha contribuito a rendere l’atmosfera tranquilla e rilassante, piacevole insomma.
Il conto è come da programma: 25 € a testa per il menù “speciale” al quale aggiungere 2,50 € per l’acqua (troppi!) e altrettanti per il calice di vino (giusti). Totale: 55 € in due.
Avrei voluto conoscere John Masons ma mi aveva avvertita che non sarebbe stato presente di giovedì, sarà per la prossima volta, vogliamo tornare per saggiare il resto della cucina, in particolare voglio assaggiare le crescentine montanare. Per ora 4 cappelli e mezzo, arrotondo per difetto in attesa di tornare. Complimenti a John e al personale, continuate così!!!
Consigliatissimo!!
[joy]
14/03/2011