La preparazione alla cena inizia già dalla mattina, colazione con tè e un frutto, a pranzo un’insalatina, per merenda una granatina, verso le 18 mezza banana e per le 21 lo stomaco è nella condizione ottimale per affrontare l’abbuffata che lo attende, senza questo iter d’avvicinamento si rischia di non andare oltre gli antipasti
per arrivare all’agriturismo si percorre la SS131 in direzione Olbia (se venite da San Teodoro) uscendo a Ovilò, attraversato il cavalcavia si svolta a sinistra e si seguono le indicazioni ben visibili, si percorre circa 1 km di strada buia che, ai novizi della Sardegna potrebbe incutere un po’ di timore, per poi arrivare nell’ampio e comodo parceggio
lasciata la macchina ci si incammina e, arrivati al viottolo d’entrata si apre uno scorcio di Sardegna veramente incantevole, la struttura è incastonata tra i pinnacoli rocciosi tipici della regione, con luci soffuse, non invadenti, e abbellita da svariati ulivi, cespugli di rosmarino e macchia mediterranea, il giardino estivo (che non potevamo utilizzare a causa del forte vento) è costituito da un viottolo di palladiana, alternato a un fitto prato verde, che gira intorno ad un pinnacolo, i tavoli sono stati ricavati da lastre di granito, mentre le panche da tronchi d’albero, alcuni di questi sono posizionati sulle rocce e coperte da tettoie di legno
vista l’impossibilità di cenare all’aperto ci accomodiamo dentro, l’agriturismo è costituito da un locale principale (circa 80 persone) e una veranda (altre 20), le pareti sono verniciate con colori pastello molto caldi, il soffitto è con travi a vista scure e bambù, subito dopo l’entrata sulla sinistra c’è un’enorme murales raffigurante uno scorcio di campagna sarda
appena entrati Roberto e sua moglie ci accolgono con un “bentornati in Sardegna!” e, con lo sguardo rivolto al pancione della Sabry “vedo che abbiamo novità”, e nel mentre ci accompagnano al nostro tavolo, il locale è quasi pieno quindi non hanno molto tempo per fare delle chiacchere, il menù è fisso ed è rimasto praticamente lo stesso nel corso degli anni, con qualche variazione qua e là, quindi non c’è neanche da preoccuparsi della scelta,
dopo qualche minuto arrivano le portate e si comincia con gli antipasti
- Salumi e Formaggi
salame, pancetta e pecorino serviti su un vassoio di sughero, il sapore è abbastanza forte, buoni ma qui non c’è storia, Modena comanda!
- Impanati e Fritti
tortino patate e zucchine, polpettina e zucchina tagliata fine
- Gratinati
pomodorini, peperoni, cipolla, patata scavata con all’interno salsiccia, teste di fungo, melanzane con sopra pomodorini
- Lumache di terra striate
cotte con un sughetto leggermente piccante che bruciava le labbra ma non lo stomaco, squisite, le ho dovute mangiare tutte io , alla Sabry non piacciono
- Ricottine fresche
delicatissime
e poi lei, la mia preferita, la
- Mazza frissa
una specie di purè caldo fatto con panna fresca, burro e semolino, cosparso di miele e accompagnato con pane azzimo caldo, che purtroppo stasera non c’era, vabbè poco male ho rimediato, dico HO perché anche questo me lo sono dovuto pappare tutto io , la Sabry non lo gradisce ………NON CAPISCE, LEI NON CAPISCE!
poi passiamo ai primi
- Mallareddus
gnochetti sardi con pomodoro, olio d’oliva e basilico, come al solito squisiti
- Ravioli (new entry)
ripieni di ricotta e asparagi, conditi con burro fuso e salvia, molto delicati
terminati i primi lasciamo trascorrere qualche minuto prima di passare alle portate successive,
la botte è quasi piena, e io sono costretto a slacciare il primo bottone dei pantaloni accogliendo le grida di pietà che mi lanciava già dalla fine degli antipasti
arriviamo dunque ai secondi
- Porceddu
maialino giovane cotto allo spiedo, tenerissimo, ottima e croccante anche la pelle
- Pecora con olive
buona anche questa, anche se l’articolo in generale non mi fa impazzire
come contorno
- Peperoni e zucchine all’olio
- Patate arrosto con rosmarino, squisite
- Carote e pomodorini
spettacolari come al solito, dolci, mangiati a crudo senza condimento, uno tira l’altro
di queste ultime portate chiaramente abbiamo fatto solo un’assaggio, non era umanamente possibile terminare tutto, il resto lo abbiamo portato a casa per il giorno dopo
finalmente arriviamo ai dolci (tutti caldi), si può scegliere tra 3 possibilità:
- Licalitto
una specie di raviolo ripieno di ricotta e cioccolata, cosparso di zucchero a velo
- Seadas
disco di formaggio pecorino e scorza d’arancia, ricoperto di pasta sfoglia, fritto e cosparso di miele
- Seadas all’arancia (new entry)
con ripieno di ricotta e arancia, cosparsa di scorzette d’arancia al miele
la Sabry va sul classico (seadas), io provo la novità, entrambe buone, la mia più delicata
- Caffè per chi lo vuole, noi passiamo
come digestivo, una bottiglia di Filu Ferru e una di Mirto, quest’ultimo è poco alcolico e abbastanza dolce rispetto alla media (ma qui lo hanno sempre fatto così), sicuramente molto gradito alle donne pseudo-astemie
dopo qualche minuto necessario per riprenderci ci alziamo per pagare e salutare Roberto e consorte,
solitamente ci tratteniamo fino a tardi a parlando del più e del meno, ma stasera non ce la facciamo proprio, poi loro sono ancora impegnati con una tavolata di 40 persone, tra cui 10 bambini
conto totale 70 euro (10 in più dell’anno scorso), sicuramente proporzionati alla qualità e quantità del cibo
ci dirigiamo verso la macchina con la classica falcata dell’oca, consapevoli che ci attende una lunghissima nottata
scusate se sono stato esageratamente prolisso, ma è un posto che ci tenevo particolarmente a recensire, sono ormai 10 anni che ci vado e non mi ha MAI deluso, una tale dedizione e passione ha reso necessario un’ulteriore sforzo da parte di chi scrive, ma soprattutto da parte di chi legge
Imperdibile!!!
[joy]
21/06/2011
Ti sei lasciato prendere dal descrivere tutti i piatti, e non hai scritto cosa avete bevuto...