Locale classico in centro storico
Siamo in sei, ma calcolo per noi due
2 calici di bianco valenciano, buono
Un'acqua gasata e una liscia
1 insalata di verdura, buona
1 entrèe con crocchette miste, molto buone
1 paella di pesce, ottima
1 paella di verdura, ottima
1 budino di zucca, buono
1 sorbetto al limone, cattivo
2 tartufini di cioccolato, molto buoni
25 euro a testa
L'ambiente è gentile, arredato con discrezione, quello che serviva per tirarci su dopo l'arrabbiatura ed il forte disagio per il locale che ci ha dato buca un quarto d'ora prima... distrutti dalla fame, dalla stanchezza, dal caldo e anche dall'ansia che a volte ti prende in un posto che non conosci.
Pareti rosa e pilastri ricoperti di legno, un po' classico, come alla Bolognese di Vignola, per chi la conosce. Ma, soprattutto, disponibili e tranquilli il cameriere e le due cameriere, facce pulite che ispiravano buona predisposizione e affidabilità. Ne avevamo proprio bisogno.
Da bere due calici di bianco valenciano Aula 2010, Blanco de Lagrima, buono, anche se non molto profumato. Una Perriez (gasata) e un'acqua liscia del parco montuoso del Montseny.
Ci viene offerta anche una mise en bouche: patatine fritte a foglie, fatte al momento dalla cuoca (andando ai servizi, l'ho vista in cucina che le friggeva).
Due i piatti d'entrata, che ci siamo divisi.
Un'insalata di verdure con lattuga, pomodori, cipolle, olive e carote tagliate a listarelle, condita con una salsa molto buona, che non sono in grado di individuare nei suoi componenti.
Tre crocchettone, fritte al momento, caldissime, squisite: una al baccalà, una al prosciutto e una ai funghi che io non ho mangiato, ma mia moglie l'ha gradita molto. Non una gran quantità, ma l'entrèe dovrebbe servire ad invogliare e a preparare lo stomaco (almeno fuori dall'Italia, dove l'entrèe è invece una pastasciuttona, seguita dal piatto proteico vero e proprio...).
A Valencia non può mancare la paella: ne prendiamo una di pesce, con gamberi e seppie, e una di verdure, con carote, piselli, melanzane, peperoni e pomodori cotti. Deliziosa e abbondantissima, riso cotto perfettamente, leggermente ingiallito dallo zafferano. Pesce strafresco, si sentiva, e tenerissimo, idem per le verdure.
A dire il vero, ci viene spiegato che la vera paella valenciana non è quella col pesce e neanche quella mista, ma è quella con coniglio, lumache e pollo, che noi invece non affrontiamo.
Bellissima anche la presentazione classica, nell'enorme padellone, dove ce ne stava una quantità smisurata (e un po' abbiamo anche avanzato).
Come dessert ci siamo divisi un sorbetto al limone e un budino di zucca, specialità della cuoca del posto. Buono e particolare il budino, nobbuono il sorbetto... non son capaci di farlo... sembrava gazzosa al limone, di quelle che si bevevano quant'anni fa... senza liquore... fresco sì, era fresco, ma lo abbiamo avanzato.
Il caffè lo hanno preso solo i nostri amici, ma con quello ci sono state offerte delle palline di cioccolato tenero, ricoperte da polvere di cacao, come fossero un tartufino. Ottime.
Abbiamo speso 50 euro in tutto.
Molto più vicino ai quattro che ai tre cappelli, lo arrotondo volentieri per eccesso, anche perchè ci ha risolto egregiamente la serata.
Scopro piu' tardi che e' recensito bene anche altrove.
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
19/07/2011