Per festeggiare il nostro anniversario, a dire il vero già festeggiato il we prima sul lago Maggiore (eh sì, a casa nostra i festeggiamenti durano sempre settimane!) il mio fantastico maritino mi ha organizzato una vacanza a sorpresa. Ha prenotato una camera nella graziosissima Cascina di Corte, un piccolo albergo di charme vicinissimo (ma proprio a due passi) alla bella reggia di Venaria, poco distante da Torino (al cui centro storico è collegato con una comoda e vicinissima navetta). Partiamo la domenica mattina e, approfittando del ponte, visiteremo la reggia dove in questo periodo e fino a gennaio è allestita una bellissima mostra sulla moda femminile dal 1800 ai giorni nostri (avviso per le giemmine lettrici: secondo me merita una visita!) e naturalmente Torino (d’obbligo la visita del palazzo reale e del Museo egizio, con nuove splendide sale).
L’albergo scelto da Mauro è splendido: intimo, raccolto, curato in ogni dettaglio, tutto in delicate tinte pastello e mobili eleganti. Le camere, la nostra almeno, sono un po’ piccole ma confortevoli e molto graziose. Ancora meglio il ristorante dell’hotel, aperto però anche a chi non soggiorna lì. Si trova nelle cantine, vi si accede da una scala esterna (di fronte c’è un ampio parcheggio privato) o dall’ascensore in albergo. L’ambiente è suggestivo: un unico, ampio salone con le pareti a pietra e a mattoncini; è a doppia altezza, nel mezzo vi è un bel soppalco in legno dipinto di bianco più moderno del resto. Sulle pareti bei candelabri in ferro illuminano la sala; i tavoli sono tutti tondi, distanziati e apparecchiati con cura e sobria eleganza, non mancano il secchiello del ghiaccio e una rosellina fresca. Candide tovaglie arrivano fino al pavimento, le sedie sono imbottite e comode. Noi mangeremo due volte, conquistati dalla bellezza dell’ambiente, dalla raffinatezza del servizio e dalla bontà dei cibi.
Appena arrivati, il capo-sala in elegante divisa ci fa accomodare e mi porta un gancio appendi-borsa, gesto sempre gradito. I pasti per noi sono compresi nel pacchetto prenotato, per cui non mangiamo a la carte ma con menù fisso composto da antipasto, primo, secondo e dolce. Leggo comunque anche i menù, i piatti proposti sono in parte tradizionali, in parte più creativi e curiosi. Dal menù sono stati “estratti” i piatti per noi. Possiamo scegliere tra un menù di carne e uno di pesce, per assaggiare più pietanze io scelgo il primo e Mauro il secondo.
Da bere, oltre all’acqua, ci viene offerto un calice di vino, che gradisco ma, pardon, non ricordo il nome. Posso però dire che anche la lista dei vini è ricca e curata e il capo-sala consiglia bene. Insieme alle bevande arrivano piccoli panini caldi, soffici e buonissimi, e una “fascina” di grissini torinesi fatti in casa avvolti da un tovagliolo.
Si comincia con un’entree per entrambi: un calice di prosecco e due gamberoni al vapore di una freschezza e una squisitezza uniche! Poi si comincia con il pasto e qui le strade si separano, ma naturalmente ci divideremo i piatti in modo da assaggiare tutto. A ogni piatto, ci vengono cambiate tutte le posate.
- Salmone marinato, dal gusto delicato e delizioso
- Carpaccio, freschissimo e ottimo, condito con un filo di olio leggero e tanti buoni funghi
- Gnocchetti sardi conditi con broccoli, pomodorini, polpa di branzino e cozze già sgusciate: un insieme armonioso e ben riuscito
- Tortelli (anche se in Piemonte li chiamano diversamente) ripieni di funghi porcini e conditi con un saporito sughetto di brasato al barolo: sublimi!
- Filetto di orata al forno, ovviamente deliscato, semplice ma buono e leggero
- Brasato al barolo: carne squisita, talmente tenera che si tagliava con un grissino per rubare la frase, in questo caso verissima, di una nota pubblicità
- Panna cotta con composta di frutti di bosco: dessert semplice ma buonissimo, con una composta fresca e dolce il giusto
- Bavarese al bicerin, ovvero fatta con cioccolato e un cuore di caffè, anch’essa eccezionale.
Terminiamo il pasto con due buoni caffè.
Nota di merito al servizio, sempre presente ma discreto, cortese, professionale e con tempi perfetti. Porzioni non abbondanti ma neppure striminzite, per fortuna. Il conto? In un ristorante del genere mi aspettavo molto di più e invece… I nostri pasti come dicevo erano nel pacchetto, ma leggendo i prezzi del menù relativi alle nostre pietanze deduco che avremmo speso 55 € a testa, buoni considerata la qualità del tutto. I voti? 4 cappelli per la struttura, per via della stanza piccolina e della colazione, ottima e abbondante ma non all’altezza degli altri pasti; 5 cappelli al ristorante. Poiché qui recensisco il ristorante più che l’albergo, do volentieri 5 cappelli e lo consiglio. Io certamente, se dovessi tornare in zona, tornerei nella Cascina e proverei il ristorante questa volta a la carte. Bravissimo, Mauro!
Imperdibile!!!
[Reginalulu]
07/11/2011