San Terenzo ha un solo difetto, si trova vicinissimo alla splendida Lerici che si prende per sè quasi tutto il palcoscenico. Peccato perchè San Terenzo è un paesino molto grazioso, con la sua piccola rocca che fronteggia quella dei Doria di Lerici, il suo lungomare, il piccolo centro con le stradine strette tipicamente liguri. E siccome l'ultima volta che ero stato a pranzo a Lerici era stata una mezza delusione, oggi abbiamo deciso, assieme a mia moglie e ad una coppia di amici, di provare l'Osteria del Mare di San Terenzo, appunto.
Il locale è situato all'interno del centro storico, tutto rigorosamente ZTL,è piccolino ma molto accogliente : un vecchio stabile ristrutturato con pareti di pietra grigia, una trentina di coperti in tutto, un gradevolissimo fresco all'interno, l'ideale per dimenticarsi per un pò dei 35 gradi che ci sono fuori.
Servizio impeccabile,tovagliato elegante, gestore e personale di sala molto professionali,
Giusto per prendere confidenza col posto ordiniamo tutti le bruschette con acciughe di Monterosso sott'olio, e non si poteva iniziare meglio.
In due poi ordiniamo gli antipasti di mare, assaggi diversi e sfiziosi : gamberone su crema di patate, calamaro e zucchine julienne fritte su crema di cannellini, cozze sgusciate su crema di pomodoro leggermente piccante, moscardini in umido con piselli, mazzancolla al vapore su letto di sale marino,. Antipasti ottimi, di pesce freschissimo ed originali sia come composizione che come presentazione.
I nostri due amici ordinano invece ravioli di cernia con pomodoro e origano,ottimi anche questi, a loro dire. Io mi dedico ad un altro primo piatto, le bavette con bottarga, zucchine fritte, pomodorini : molto buone ed abbondanti. Madame salta il primo e sceglie la grigliata di calamari su letto di rucola : ricca come quantità, ottimi e teneri i calamari.
Gli altri due commensali invece ordinano rispettivamente un fritto misto di pesce, abbondante, variato e leggero, ed un fritto di gamberetti con contorno di patate fritte, gradito anche questo.
Assieme a tre minerali abbiamo pasteggiato con un Isola di Palmaria Cantina Ca' del Mar 2011, un bianco di produzione limitata, un migliaio di bottiglie all'anno, ottenute da uve Vermentino e Trebbiano Giallo, allegro e suadente al palato.
Non c'era più spazio per niente, lo stesso Tranzollo ha dovuto rinunciare per cause di forza maggiore ad un assalto all'arma bianca di un qualche secondo.
Così ci siamo accontentati di un sorbetto al limone e di due caffè.
Prima di uscire Tranzollo si è attardato a chiacchierare col titolare, una persona simpatica, con cui c'è stato uno scambio proficuo di impressioni sui ristoranti della zona, una sorta di corso di aggiornamento sulla ristorazione locale che potrà essere utile in un prossimo futuro.
Soddisfatti della pausa pranzo e dell'ottimo rapporto qualità-prezzo, ci siamo rituffati fuori, non senza qualche esitazione, ad affrontare la canicola domenicale.

Imperdibile!!!