Per essere fuori è decisamente fuori. Alla Vecchia Filanda non ci arrivi di sicuro per caso. In aperta campagna, a metà via tra Modena e San Damaso, una stradina stretta stretta dove a destra c'è un canale e a sinistra un fosso, insomma, devi proprio volerci andare. Una vecchia casa colonica riadattata, molto semplice, arredamento e tovagliato da osteria, un po' freschina la temperatura all'interno, e questo mi fa subito calare un cappello. Il personale è molto simpatico e ti mette a tuo agio. Con Angela ordiniamo rispettivamente un piatto di pappardelle al cinghiale, discrete ma niente di più, ed uno di gnocchetti al sugo di cervo, non particolarmente entusiasmanti : i gnocchetti di patate non erano memorabili e per quello che riguarda il ragù di cervo, ne ho assaggiati di migliori. Come secondo ordino un umido di cinghiale che ci dividiamo in due, il piatto era abbondante, non male, anche se ricordavo quello assaggiato anni fa a Sovana, in Maremma, straordinario. Decidiamo poi di ordinare due piatti di funghi fritti. Sono funghi misti evidentemente congelati, che il locale serve anche durante l'inverno. Ottima idea, e molto buoni i funghi, serviti in una frittura leggerissima. Decisamente la cosa migliore della serata. I secondi sono stati accompagnati da un cestino di crescentine che abbiamo gradito, Come vino abbiamo scelto un lambrusco reggiano Albinea Canali Ottocentonero, gradevole, che abbiamo accompagnato con una minerale. Ordiniamo un solo dessert, una zuppa inglese discreta, e terminiamo con due caffè ed un nocino, offerti dalla ditta. Si è mangiato così così, a parte i funghi fritti, che meritano veramente di essere provati. I piatti di selvaggina non erano da incorniciare, poi quella sensazione sgradevole di fresco che senti alle gambe durante la cena, perchè all'interno la temperatura è bassa, mi spinge a dare un giudizio non superiore ai due cappelli. Chissà, forse potrebbe andare meglio ordinando gnocco e crescentine, magari d'estate nella veranda esterna.
Buono
[VecchiaFilanda]
08/03/2013