E’ un po di tempo che non vado ai Laghi e onestamente comincio a sentirne il bisogno, quindi colgo l’occasione di una cena con un’amico di vecchia data e prenoto certo di far bella figura

il giorno prima telefono e lo chef Reggiani mi dice che purtroppo sono al completo, doccia gelata, 5 secondi di silenzio dove non sapevo cosa dire, a fatica mi esce un “ma neache un tavolo per due?!....” risposta “beh per due ce la posso fare, però vi avverto che c’è una tavolata di bambini quindi probabilmente ci sarà un po di confusione” , un raggio di sole che squarcia le nuvole dopo la tempesta

all’arrivo ci accomodiamo al tavolo, io ho già un’idea abbastanza precisa di cosa prendere mentre al mio amico consiglio di iniziare con un cremino speziato al parmigiano reggiano con mostarda di mele Campanine per poi proseguire con un risotto di Grumolo della Abbadesse con con asparagi e tè nero, io invece dai piatti fuori menù scelgo ravioli con ripieno di formaggio molle e nocciole conditi con burro al timo e semi di papavero per poi passare a un petto d’ anatra leggermente affumicato da noi con fragole all' aceto Balsamico; che dire?! piatti eccezionali dove lo chef Reggiani si distingue per gli abbinamenti e la ricerca delle materie prime, questa sarà una costante che si ripeterà per tutta la cena

il vino lo facciamo scegliere al somelier, gentile e simpatico nei modi ma soprattutto competente nel consigliare, noi ci limiteremo a restringere il campo a un lambrusco, ci porterà un Casalpriore I.G.P. dell’omonima azienda di San Martino in Rio, vino da 11° prodotto con uve biologiche ottimo e quasi privo di solfiti, particolare che la mia testolina apprezzerà molto sopratutto la mattina seguente

come intermezzo ci viene offerto una pallina di gelato alla nocciola servita su un letto di saba con sedano fresco, mi piace essere stupito

arrivati al momento dei dolci cade una delle mie certezze, il mio preferito non è nella lista perché a causa del pessimo clima che c’è stato fino ad adesso alcuni ingredienti non sono pronti, rimedio su una fetta di torta Sbrisolona accompagnata da un bicchierino di passito mentre il mio amico sceglie gelato amaro all'erba di San Pietro affogato nel Martini bianco

terminiamo rispettivamente con un bicchierino èd sgùrgòun, ricetta trovata dallo chef dentro a un mobile antico, e uno di liquore alle mele Campanine, entrambi di loro produzione

al termine della serata lo chef Reggiani passa tra i tavoli a scambiare due chiacchere con i commensali e a raccogliere le impressioni e i suggerimenti, una consuetudine che denota grande passione e dedizione …..casomai questa non si fosse percepita nei suoi piatti ;-)

la cena è stata una “coccola” dall’inizio alla fine …..ogni tanto ci vuole

Imperdibile!!!