Il nome è sicuramente inquietante : l'Infame. Appena entri però sei preso dal turbinio e dal clamore dell'osteria e ti adegui in fretta. Di infame infatti non c'è un bel niente, il posto è simpaticamente confusionario, pieno di giovani ma anche di meno giovani. Tre sale, una all'ingresso con bancone e due più defilate in cui per la verità c'è un bella densità abitativa. Con mia moglie ci fanno accomodare in una sala quasi del tutto occupata da due lunghi tavoli paralleli, in uno a capotavola ci sono due poltrone da barbiere, e troviamo posto in un piccolo tavolino a due dove risulta faticoso spostarsi. E vabbè, tanto eravamo preparati. Musica di sottofondo ultramoderna, di quella "truzza", direbbe mio figlio, che a dire la verità a me piace una cosa giusta, ma obiettivamente io mi sono fermato ai Queen...Locale che dire spartano è poco, pareti spoglie, tovagliato essenziale, con una tovaglietta di carta, camerieri giovani, svelti e gentili. Davanti a noi due gruppi di commensali, uno di sessantenni, un altro di venti-trentenni : quelli che facevano più baccano erano i sessantenni, con mia grande vergogna : uno di questi poi, preso evidentemente da raptus alcolici, si esibiva in urletti da cow boy con grande impegno, spettacolo penoso in uno che abbia passato il mezzo secolo. Comunque ordiniamo.Lista spiegata a voce, non esiste un menù scritto, tre primi, tre secondi,piatti particolari e intriganti. Cominciamo con due trofie al sugo di baccalà, Capperi e melanzane : buone, originali come accostamento e abbondanti come porzione. Di secondo ordino all'unisono con mia moglie il coniglio alla ligure con purea di piselli : coniglio al forno con olive nere, tenero, ben accoppiato col purea di piselli. Di contorno io ordino patate arrosto, così così, ma sono anni che non riesco a trovare un posto dove ti facciano le patate arrosto alla maniera della nonna. Angela invece si fa portare la cicoria alla casertana, con fagioli borlotti e paprika, buonina. Come vino abbiamo ordinato una discreta Ribolla Gialla Poggiobello del 2013. Terminiamo con due caffè fatti con la moka, ed è stato come tornare indietro con la macchina del tempo. Una cena decisamente particolare, tanto per il contesto che per i piatti che ci hanno servito. Più che una cena romantica è stata una baraonda romantica, ma va bene così. Può anche essere che ci porti i mei vecchi compagni di Liceo, solo per vedere le loro facce...
Consigliatissimo!!
[ilpoveromarco]
30/11/2014