Pausa pranzo con un amico appassionato di cucina orientale: tappa “obbligata”, anche per la vicinanza al centro: l’Amicizia.
Il locale ha un aspetto piuttosto differente rispetto ai soliti ristoranti cinesi: colpisce, infatti, lo stile minimal e sobrio, nonché l’assenza di drappeggi e “cineserie”, di cui, solitamente, abbondano i ristoranti etnici. All’interno, infatti, muri e soffitti sono bianchi, senza addobbi né suppellettili, e le sedie e i tavoli in finto legno beige, apparecchiati con un runner in bambu e tovaglioli in carta di acceso colore rosso ed arancione, alternati tra loro. L’accostamento, nell’insieme, è piacevole, e conferisce una certa eleganza al locale.
Ci presentiamo verso le 13.15 e, a parte noi, c’è un solo altro tavolo occupato.
A pranzo viene proposta la formula “all can eat” al prezzo fisso di Euro 9,90, bevande escluse. Praticamente, si può ordinare tutto ciò che si vuole, da un’apposita carta (che contiene meno piatti rispetto al menu della sera), con la sola regola di finire i piatti scelti (giustamente, per evitare sprechi); altrimenti, ne verrà addebitato il costo. Decidiamo di fruire di questa opzione.
Ordino:
Sushimi di salmone: ottimo, a mio parere, il piatto migliore di tutti. Il salmone era presentato in fette (una dozzina), abbastanza spesse, alloggiate dentro una piccola barchetta; sul tavolo, era già presente il vasetto della salsa di soia e una ciotolina, per intingervi il salmone. Il pesce era di ottima qualità (d’altronde, il pesce crudo, se non è fresco, lo si avverte facilmente);
spaghetti udon alle verdure: buoni, anche se non particolarmente saporiti;
Tempura di verdure: questo è stato il piatto che meno mi è piaciuto. Le verdure erano presentate con un’enorme pastella (dalla forma a nido di rondine), unta e, soprattutto, con un forte gusto di olio di scarsa qualità, che copriva ogni altro sapore;
Spiedini di pollo: piccole e sottili fettine di pollo allo spiedo, buone e saporite.
Il mio amico ha ordinato:
Uramaki di salmone;
riso ai frutti di mare;
gamberetti alla griglia.
Non ho assaggiato nessuno di quei piatti, ma il mio amico è rimasto soddisfatto, soprattutto per il riso, che ha definito “indimenticabile”.
A seguire, poiché non eravamo ancora completamente pieni (!), ordiniamo:
Salmone alla griglia (io): veramente ottimo, ben dorato all’esterno e morbido all’interno;
Involtini primavera (che dividiamo): molto buoni, croccanti ma non unti all’esterno, morbidi e ben caldi all’interno; sicuramente, sono stati fatti al momento, e non riscaldati;
Ravioli di carne alla piastra (il mio amico li ha definiti buoni, ma non paragonabili al riso).
Da bere, una sola bottiglia d’ acqua.
Il servizio è stato molto rapido (caratteristica fondamentale nella pausa pranzo, per poter tornare in tempo al lavoro).
Alla casa, ci presentano il conto: Euro 21,80.
Usciamo sazi (io forse un po’ appesantito dalla tempura) e soddisfatti: un pranzo completo, al costo (poco più) di un panino al bar, senza, per altro, emanare odore di fritto….
Consigliato!
[Jimi Hendrix]
14/01/2015