Incuriositi dalle positive recensioni su Gusta, sabato proviamo, in sette, la Falce.
Il locale è posizionato in una zona industriale di Modena, “incastrato” tra capannoni vari: location che non può, di certo, definirsi amena.
All’interno, tuttavia, il locale è perfettamente pulito ed in ordine: le pareti sono di un giallo pallidino un po’ “tristino”, “abbellite” (quanto meno nell’intenzione dei gestori) da qualche stampa e attrezzi appartenuti al passato; nel complesso, la sala resta piuttosto spoglia e anonima, e i “paramenti” non riescono a conferire quella voluta atmosfera agreste.
I tavoli sono inusualmente ampi (particolare super apprezzato, visti i tavolini “mignon” che sempre più spesso si trovano) e ben apparecchiati con tovagliato in stoffa e piatti a fiorellini di foggia e stile molto retro.
Dopo pochi minuti che siamo seduti arriva la (credo) proprietaria, tipica “rezdora” dai modi asciutti ma garbati, che ci chiede gli ordini.
Ordiniamo gnocco e tigelle per sei, e una tagliata rucola e grana, che è stata ben apprezzata.
Una breve attesa e arrivano due cestini di gnocco e altrettanti di tigelle:
- gnocco fritto molto buono: pezzi rettangolari di medie dimensioni, ben dorato, frittura perfetta e per nulla unto (uno dei gnocchi meno unti che abbia mai mangiato), impasto non troppo saporito;
- tigelle deliziose: pasta integrale, dorate in superficie, morbide all’interno ma non “mollicose”.
Come affettati, arrivano due vassoi con prosciutto crudo, delizioso ma in scarsa quantità, ciccioli discreti, salame appena sufficiente (sembrava di produzione industriale), mortadella e pancetta non assaggiati.
La cameriera è, poi, passata, ben altre due volte nel corso della serata, per riportare altri due cestini di tigelle (che, in questo modo, sono sempre state calde).
Ho, poi, chiesto un’integrazione di prosciutto crudo e hanno portato un piattino con quatto (di numero) fettine trasparenti: vabbé che è il salume più costoso…..ma lesinare così nelle quantità…….
Assieme alle tigelle hanno portato il pesto (non assaggiato, ma mi hanno detto molto buono), la marmellata di amarene (idem) e la nutella.
Soltanto verso fine serata arriva il pinzimonio (con le apprezzate scuse della cameriera, che se ne era dimenticata).
Con tutto ciò, abbiamo bevuto acqua (almeno quattro bottiglie) e due bottiglie di lambrusco Vezzelli: per me ottimo. Noticina polemica: volevamo una bottiglia di premium Chiarli, indicata in menu, ma, alla richiesta, la cameriera ci ha detto che “non lo avevano”. Ed allora: perché indicare in menu prodotti non presenti, che si “indispone” il cliente?
Ripassa, poi, la cameriera per sparecchiare e proporre dolci e caffè: in quattro o cinque ordiniamo il dolce; io ho preso una torta tipo Barozzi, che non ho per nulla apprezzato in quanto troppo secca.
Qualche caffè, e chiediamo il conto, che sarà di Euro 24,00 a testa.
In conclusione: locale e cena con luci e ombre, con prevalenza delle luci sulle ombre. Ottime le tigelle, ottimo il prosciutto crudo, molto buono il gnocco fritto, altre cose migliorabili, tra cui lo stile della sala, che fa un po’ “mensa”…. Conto, forse, un po’ elevato, visto che non abbiamo ordinato i primi.
Esperienza, comunque, positiva.
Alla prossima.
Consigliato!
[Martora]
15/03/2016
La prossima volta, prova i tortellini: sono tra i migliori che io abbia mai assaggiato, fuori da casa mia
Per il prezzo, hai ragione, non è sicuramente economico, ma la qualità c'è.