Il nostro viaggio in Puglia non è stato dei migliori, vuoi per i tempi ristretti, vuoi per il mare spesso agitato.
Nonostante ciò, abbiamo avuto modo di essere deliziati in due occasioni da uno splendido ristorante di pesce che sono qui a recensire. *
Avevamo inquadrato la "Trattoria della Nonna" (nome, devo dire, abbastanza settentrionale) già nel viaggio di andata, ed incuriositi ci siamo rivolti telefonicamente al solerte Grog affinchè, tramite internet, carpisse utili informazioni sul posto e potesse lui stesso darci un parere visivo/gastronomico (e su questo sapevamo di andare a colpo sicuro).
Dopo un nulla osta da parte del ricercatore, che ci ha parlato addirittura di tavolini sulla spiaggia, ci rechiamo in macchina verso il locale, sotto il sicuro influsso di una prenotazione telefonica.
La trattoria, devo dire, non è stata affatto facile da trovare, non tanto per la posizione nascosta, quanto piuttosto per le continue e sempre più strette deviazioni indicate dai cartelloni pubblicitari.
Finalmente, verso le 13:00 arriviamo sul posto.
Esternamente l'ambiente si presenta abbastanza anonimo, con una piazzuola adibita a parcheggio, un bagno esterno (ma devo dire ottimamente fornito) ed un cartello di grandi dimensioni, che come un lume di notte, porta certezze ed illumina la strada.
Entrando coglo subito la inimitabile atmosfera dei ristoranti di pesce.
In un acquario sguizzano dei misteriosi (e penso commestibili) pesci oblunghi (o, come direbbe pensinaio, "pesssssi oblongues"), e di fronte all'atrio, si diramano due sale molto ampie (vista mare) e sulla destra una cucina.
Un professionale cameriere ci scorta dopo pochi istanti di contemplazione verso un tavolo, da noi stesso scelto, che è attaccato ad una delle grosse finestre che filtrano luce nel locale.
La trattoria è arieggiata, l'ambiente è fresco e curato, sebbene non raffinato e pretenzioso, e lungo tutta la sala, sorgono tipiche piante meridionali (ulivi in particolare), sedute su degli ampi e puliti vasi.
La finestra non è a più di 6 metri dal mare, ed effettivamente il vetro dà su di una suggestiva spiaggia sassosa, che però non presenta tavolini.
Torna subito il cameriere, che ci porta un meraviglioso e copioso stuzzichino di olive e crostini, immersi in una cremosa purea di aromatiche e delicate fave.
Adiuvati da un menù alla carta, scegliamo come antipasti una crudità di mare a base di ostriche ed una pepata di cozze per due.
Le ostriche, si vede e si sente, sono di prima scelta e pescate di fresco.
Si capiva che erano immerse in un mare speciale, principale artefice di un sapore e di un profumo di freschezza inconfondibili.
La pepata è anch'essa sublime, ed il suo artigianale sugo piccante racchiude, assieme a dei lucidi gusci neri, delle piccole cozze, dal colore misto tra il rosa chiaro e il rosso/arancione.
Come primi piatti optiamo per due tagliolini "fantasia di mare" e per un pacchero ai frutti di mare.
Anche i primi si rivelano di prima scelta (scusate il gioco di parole), sia nel genuino sapore mediterraneo, sia nella scenografica presentazione: i tagliolini vengono infatti presentati su di un carrello, completamente avvolti da un involucro cartaceo, nel quale sono probabilmente stati cotti, e vengono poi serviti direttamente dal cameriere, che con abile gesto taglia la scottante copertura e attinge a pieno cucchiaio a quel ben di Dio.
Anche i paccheri sono veramente magici, nel loro stuzzicante sapore mediterraneo, e sono abitati da ospiti d'eccezione, quali cozze, vongole e anche da un ospite che merita un titolo nobiliare: "Rucola Selvatica".
Onore alla rucola selvatica.
Passando ai secondi, optiamo per una frittura di calamari e due diversi tipi di pesce: spigola alla griglia e spigola "in brodetto".
Che dire?
La frittura dei calamari è stata operata meticolosamente, in modo da attribuire un sapore eccezionale e poco unto.
La spigola alla griglia è una vera e propria ghiottoneria, soprattuto nelle sue parti "bruciacchiate", mentre la spigola in brodetto riporta ad un contesto di delicatezza e genuinità uniche.
Come dolci infine, scegliamo un caciocavallo fuso con noci e miele, un piatto di frutta mista ed una panna cotta per me.
Il caciocavallo è una leccornia degna di Piggo
La frutta è molto fresca e succosa, mentre la panna cotta è semplicemente unica, adagiata in un "comodo" e filante letto di caramello.
ci siamo tuffati nella viziosa piscina di due differenti vini: un perfetto "Sharjs" annata 2006 (Chardonnay+Ribolla gialla) ed un fresco spumante, quale "Il Mionetto, Prosecco Valdobbiadene".
Tre caffè chiudono il riuscitissimo pasto assieme ad un onesto conto di
139,90 euro.
Non posso che consigliare il locale (pur sapendo che è leggermente distante da Modena).
*
La recensione si riferisce alla prima delle due visite
Imperdibile!!!
[GROG]
09/09/2008
Peccato per quell'altro locale che vi avevo segnalato a Vieste, era ricavato dentro una grotta, doveva essere anche lui molto suggestivo.