Ormai da tre anni, quando il freddo punge in maniera incessante ci spingiamo all'imbocco della val Trompia, a Costorio, in una zona residenziale qualunque dove tra le tante villette se ne cela una speciale, teatro della cucina di un bretone ormai profondamente bresciano.
Il Miramonti l'altro, ristorante sui generis, già definito il luogo in cui si incontrano i desideri di gourmet e gourmand ci è apparso ancor più accogliente e rilassato. Prerogativa di un sabato a pranzo in cui ci si trova felicemente soli?
Crediamo di no, la capacità di cucire il servizio addosso al cliente è un'arte in cui la famiglia Piscini si distingue da sempre (nel nostro caso Daniela, splendida padrona di casa).
A tenere le redini della cucina Philippe Leveillè, personaggio poco avvezzo all'apparire in sala, forse preferisce che a parlare siano i suoi piatti...
Vista la presenza di un ospite da "iniziare" ai classici del Miramonti, decidiamo di ordinare alla carta.Tra le possibilità di degustazione mi ha sempre colpito "il gran menù del goloso curioso", immagino che, viste le quantità servite normalmente, assomigli molto ad un percorso di sopravvivenza. Vi descriverò anche i piatti che non ho assaggiato personalmente, astenendomi ovviamente dal commentarli.
Insieme ad un calice di Franciacorta San Cristoforo arrivano tre assaggi: tartara di tonno alla mela verde, totani su una base di polenta al latte e uno spiedino di tonno cotto solo da un lato in salsa di ostriche.
Zuppetta di pesce allo zafferano, latte di mandorla e spezie dolci. Mi aveva molto incuriosito leggere di questo piatto come uno dei migliori del 2008, ne avevamo parlato nel viaggio di andata e senza richiederlo ecco che mi arriva sul tavolo, telepatia? Mi lasciava perplesso la presenza di spezie e zafferano, sapori prevalenti? Neanche per sogno, anche stavolta avevo torto, equilibrio perfetto di sapidità. Ad accompagnare antipasti e primi piatti Bourgogne Jean Marc Boillot 2005 (in sostanza abbiamo bevuto tutta la bottiglia).
Bruschetta capovolta, sotto al disco bufala e pomodoro mentre il basilico è a parte (sorbetto) in un bicchierino.
Tagliolini di pasta fresca con tartare di gamberi rossi al profumo di cedro. Semplicità, un piatto atipico per questi luoghi, delicato ed avvolgente. Presentazione curiosa con la "torre" di tagliolini con alla base la tartara.
Risotto ai funghi e formaggi dolci di montagna. Un assaggio per rilevare l'opulenza dei sapori, la cremosità, certo i tagliolini erano ottimi ma nel vederlo arrivare ho vacillato, tentato dal ricordo indelebile della mia ultima visita.
Gelatina di picolit, crema di fegato grasso. Un altro assaggio offerto, con il cucchiaio si raccolgono i due elementi, in un contrasto molteplice, di temperature, di consistenze ..godurioso. In abbinamento un calice di Nussbaumer di produttori Termeno 2007.
Optiamo per tre pietanze diverse: al neofita non potevamo che consigliare il crescendo di agnello con finale di suo carrè. Anche la scenografia vuole la sua parte, ed allora è commovente vedere l'espressione del nostro ospite quando dalla cucina arriva il vassoio con sette pentolini il cui contenuto viene adagiato sul piatto che inizialmente conteneva il solo carrè con chips di polenta. Partendo dal carrè in senso orario: cervella fritte e panate, fegato, animelle con i funghi, trippa, groppetti, guanciale, filetto nel fondo di cottura, rognoncino.
Un percorso (accompagnato da Sassoforte Fossi Cabernet Sauvignon 2003) al cui termine ho visto il nostro amico abbastanza provato, in ogni caso un piatto imperdibile per i cultori delle frattaglie, con l'ultima chicca a lato del piatto principale: il piedino gratinato.
Aureliano si fa sedurre dal nome e ordina il fritto di pesce al modo della Pizzeria Ringo. Che inizia con... l'erba ostrica...eh? Si si, viene importata e pare proprio che nel mangiarla ne ricordi il sapore. Ci spiegano che serve a iodare il palato prima del fritto. La pizzeria Ringo, in quel di Travagliato (BS), suscitò tanta curiosità quando una decina di anni orsono prese la stella Michelin, credo primo ed unico ristorante - pizzeria in Italia, dalla loro ricetta nasce questa frittura.
La portata viene servita su due "piani", al termine della frittura il cameriere alza il piatto e vi ritroverete una crema di cerfoglio. Per pulire il palato una sfera all'albicocca.
Per chi vi scrive "Antipasto - primo e secondo" di maialino di latte con mostarda senapata e contorni di tradizione. A sinistra crostino con parti grasse, gelatina e brodo, al centro insalatina e un vasettino con carciofi e grana, sulla destra il climax del piatto: maialino con mostarda senapata e pop corn (fatti anch'essi con il suino!!!). Tenerezza della carne contro croccantezza del pop-corn con la mostarda a legare il tutto, il risultato è summa della cucina di Leveillè: tecnica sublime. Mentre ci apprestavamo a terminare i secondi piatti è iniziato un altro show...
...vengono avvicinati al nostro tavolo due carrelli dei formaggi sontuosi, certamente tra i più ricchi nel panorama nazionale. Ci limitiamo a pochi assaggi tra cui gorgonzola e bagoss.
Insieme a crema di yogurt e gelatina di cassis (pre-dessert) arriva in tavola la piccola pasticceria. Da segnalare la meringa e i piccoli cannoli alla crema.
Per terminare rinunciamo a visionare la carta dei dolci e ordiamo tutti e tre il gelato alla crema, che nel periodo invernale viene cosparso di cioccolato.
Questa è golosità pura, guai a trattenersi, un finale barocco. Découvertes Bas Armagnac 20 ans d'age Age du rancio gentilmente offerto.
Eccoci al conto, 1 tagliolini di pasta fresca 30€, 2 risotti ai funghi e formaggi dolci di montagna 56€, 1 fritto 45€, 1 crescendo di agnello 45€, 1 maialino 35€, 3 selezioni di formaggi 30€, 3 dolci di stagione 51€, 3 vini in mescita 60€, 3 aperitivi 24€, 3 caffè 12€, 3 acqua 12€. Totale 400€ in 3.
Nel rileggere insieme a voi il conto non posso che constatare che ci sono stati offerti molti assaggi e che nel complesso il rapporto qualità prezzo è estremamente favorevole. Un locale in cui la creatività è misurata (pochi piatti nuovi ma sempre notevolissimi), le porzioni sono abbondanti e il cliente è coccolato dall'inizio alla fine. Il nostro ospite è stato certamente sedotto. Una menzione speciale a Luca Zanotti in sala, che nel finale del pranzo ha creato quell'atmosfera informale che vorremmo in ogni ristorante.
Miramonti l'altro
via Crosette 34,
Costorio di Concesio (BS)
tel. 030-2751063
Imperdibile!!!
[grande anna]
17/01/2009