Mercoledì dedicato a Ferrara e in particolare alla mostra di Turner. Da tempo desideravo vederla e progettavo questa visita, ne vale la pena!
Passeggiata nel centro storico di Ferrara, sempre molto bello col suo castello. E siccome "anche lo stomaco vuole la sua parte" io e consorte decidiamo di fermarci a pranzo in un ristorante che ha ricevuto recensioni positive su GM.
Troviamo facilmente l'osteria della campana, è a due passi dal castello, si trova all'interno di una stradina, in un angolo verde molto grazioso. Superato suddetto angolo, ecco una vetrata con porticina di legno e l'insegna del ristorante.
Entriamo, il locale è deserto, sono le 12.40. Subito un cameriere, che probabilmente è anche il proprietario del locale, viene da noi e ci fa accomodare in un tavolino. Mi guardo intorno, il locale è molto accogliente e l'atmosfera che si respira è intima e calda. Calda anche per il tepore che avvertiamo appena varcata la soglia, davvero piacevole visto il freddo dell'esterno!
Il ristorante si presenta come un'unica sala rettangolare, molto stretta e lunga, che poi scoprirò essere a L, divisa nella lunghezza a metà da un acquario vuoto (in realtà dentro non ci sono pesci ma bottiglie di vino!), questa sala ospita tavoli di diverse dimensioni allineati lungo le due pareti, mentre la parte nascosta della L è un poco più larga. Tutto il ristorante è in legno: di legno sono rivestite le pareti, di legno è il soffitto peraltro basso, ovviamente di legno il bancone-bar sul fondo rispetto all'ingresso, i tavoli e le sedie, all'apparenza scomode, in realtà no. Tutto questo legno scuro dà un'idea come dicevo di calore e intimità ed è rischiarato da appliques a forma di lanterna molto graziose, e necessarie visto che il locale è privo di finestre. Sulle pareti ci sono anche stampe e mensoline con bottiglie di vino impolverate. Quanto ai tavoli, sono apparecchiati con cura. Una nota di merito anche ai bagni, sufficientemente ampi e soprattutto pulitissimi. Entrando, c'era pure un leggero profumo.
Ma veniamo al pasto. Sul menù leggiamo i piatti che il ristorante offre e che sembrano tutti molro appetitosi. Accanto alle specialità ferraresi ci sono piatti un po' particolari, come le tagliatelle al ragù di coniglio, gli straccetti con lardo di colonnata e noci, un altro primo col tatufo bianco o col sugo bianco di faraona... Noi optiamo per un piatto di cappellacci di zucca al ragù e un piatto di fagottini di speck e provola su vellutata di zucca. Come secondo entrambi scegliamo una specialità ferrarese, salama da sugo con purè di patate. Da bere solo un'acqua frizzante.
Il cameriere non tarda ad arrivare con l'acqua e il cestino del pane, a dire il vero un po' misero: ci sono solo tre grissini fatti in casa e una mezza crocetta. I grissini comunque sono buoni, il pane non l'ho assaggiato.
Dopo poco arrivano i nostri primi.
I cappellacci di mio marito sono ottimi, fra i migliori che abbia mangiato sia per il ripieno di zucca, dolce senza esagerazioni, sia per il ragù. Anche il mio piatto è soddisfacente. I fagottini sono ripieni di speck e provola e quindi hanno un sapore decisamente intenso, un poco piccante, ma addolcito sapientemente dal gusto della vellutata di zucca su cui sono adagiati. Unica nota "negativa": le porzioni non sono abbondanti, anzi sono un po' scarse a detta di mio marito, che avrebbe gradito altri tre cappellacci. Per quanto mi riguarda, i fagottini erano effettivamente pochini ma così ho potuto gustare anche il secondo senza riempirmi troppo, essendo tutti piatti piuttosto pesanti.
Ed ecco la decantata salama da sugo, non l'avevo mai mangiata prima. Arriva una bella fettona su un nido di purè e in un angolo un poco di mostarda piccante. Ho apprezzato molto il pure, la salama mi è piaciuta ma l'ho trovata dal gusto decisamente forte, un po' troppo speziata e pesantuccia. Cucinata comunque molto bene.
Per finire, pur essendo sazia, mi lascio tentare dai dolci ai quali difficlmente resisto. Si tratta di dolci di produzione della casa, il gestore declama a voce le due specialità ferraresi, torta tenerina e panpepato, oltre ai classici zuppa inglese e semifreddo al torroncino. Scelgo la tenerina: è una torta di cioccolato fondente, tipo barozzi ma senza caffè. Mi arriva una fetta lunga e bassa, con sopra zucchero a velo. La assaggio: è dolce e tenerissima come dice il nome, squisita a dir poco! Peccato fosse sottile!
Soddisfatti della qualità del cibo, dell'ambiente e del servizio, chiediamo il conto. Sarebbe stato di euro 51,13 (i prezzi sono un po' strani, hanno tutti i centesimi, tipo il coperto che viene 2,07 euro a testa, mah), ma viene arrotondato a 50 euro.
Per chi dovesse trovarsi in zona, lo consiglio senz'altro. Un cappello in meno solo perchè avremmo preferito porzioni un poco più generose
Consigliatissimo!!
[joy]
21/01/2009
Saluti