Di ritorno da un tour di degustazioni in cantina, decidiamo di fermarci per degustare cibi al ristorante Vecio Morer: già visitato recentemente con ottimo risultato, e che aveva lasciato in me il desiderio di tornare appena possibile, in quanto alcune voci del menù, mi avevano particolarmente attratto.
Siamo in quattro, gli altri tre non conoscono il locale, tantomeno la cucina di queste zone.
Siamo ai confini delle due province: per antonomasia, venete, Venezia e Treviso, perciò cucina Veneziana e non Veneta: “saor”, figà alla venessiana, bisato, schie, bovoeti. Anche la cucina Trevigiana o “Trevisana” in dialetto, non si discosta molto dalla Veneziana; però in più hanno l'insuperabile radicchio e le famose accoppiate tipo: polenta e funghi, polenta e formajo, polenta e tocio, polenta e pesce. Siamo ai piedi del Montello, ricco di funghi, e delle colline della marca, pieno di cantine.
Appena seduti ci viene offerto un aperitivo, assieme alla ricca carta del menù, che oltre al pesce offre una varietà di pietanze tradizionali, comprese carni alla brace.
Decidiamo tutti per il pesce.
Scegliamo 4 diverse portate d'antipasti, che elencherò numerandole.
1)Antipasto della casa:
piatto con “saor” o per meglio dire sarde in saor, ma da queste parti per tutti saor, basta una parola: folpetti in umido: 2 capasante al forno, assolutamente non gratinate, gamberetti con radicchio trevigiano, crema di dentice mantecato accompagnato da minuscoli crostini, 3 canoce.
2)Gamberi al radicchio e pomodorini:
i gamberi sgusciati e i radicchi passati sulla brace e spadellati con pomodorini
3)Crudo della casa:
composto di tartare di tonno con olive taggiasche, carpaccio di branzino, carpaccio di spada, mazzancolle, scampi, degli enormi carabineros, ostriche.
4)Le mie personali scelte sono state:
un piatto abbondante di polenta con seppioline, appena scurite con il nero, 10 enormi canestrelli e un vassoio di capelonghe.
Solo su richiesta il limone, giusto per una spruzzatina sulle ostriche.
Arrivano i due primi piatti e i due secondi scelti; ormai quasi decisi a rimandarli indietro tentiamo di finirli.
Primi piatti.
Gnocchi di patate con sugo di gransoporo e rosmarino: anche questa volta ad accompagnare gli gnocchi, un piattino con le chele e una parte del corpo del granchio.
Linguine all'astice e pomodorini.
Secondi piatti.
Schie con polenta.
Le schie sono dei gamberetti molto piccoli grigi, tipici della laguna. Sono poco carnosi, e non molto tempo fa era considerato “magnar da poareti” in quanto poco costosi e facilmente trovabili. Le schie possono essere fritte, bollite e ben condite con olio aglio sale prezzemolo, e mangiate con polenta. C'è chi dice, e penso abbia ragione; che per mangiarle alla veneziana non devono essere “curae”.
Per finire due porzioni di ottima frittura dove facevano bella mostra di sé diversi Folpetti.
C'è stato proposto di accompagnare il tutto con del vino nero, ma abbiamo rifiutato, avremmo accettato del rosè con bollicine, ma n'erano privi, perciò prosecco, e una di Traminer aromatico.
A differenza della prima volta, le portate sono state molto abbondanti.
Alla fine, alcune frittoe e galani per addolcire il palato, e 45 euri per impoverire il borsellino ma ben spesi, ne ho spesi molti di più per mangiare molto peggio.
Il servizio è stato impeccabile, anche se un p'ò defilati, la presenza del cameriere è stata costante e mai invadente.
Valutazione ancora positiva: cibo, in parte povero ma ricco nell'interpretazione delle tradizioni.
Quattro cappelli meritatissimi.
Avanti che c'è posto.
Consigliatissimo!!
[joy]
19/02/2009
Saluti