Pranzo di lavoro, venerdì mattina, in solitaria. La prima tristissima settimana di lavoro dopo le ferie mi ha veramente sfiancato; riprendere il ritmo è sempre difficile, in più fa ancora un caldo terrificante.
Decido dunque, con una generosa dose di auto indulgenza, di premiare la mia stoica verve lavorativa con una mangiata all'Antica Osteria da Cencio.
La tanto auspicata dieta del rientro settembrino può così andare a farsi benedire.
La pianificazione del pranzo trova tuttavia scarse fonti di informazioni: su GustaModena solo due recensioni precedenti all'introduzione delle linee guida, tra gli amici solo qualche sentito dire, molti elogi sulle varie guide. Insomma decido di andare a mettere il naso personalmente.
Mi stimola anche l'idea di visitare Cento di Ferrara per la prima volta; stranamente, pur essendoci passato decine di volte, non ho mai curiosato nel centro di questo gioiellino emiliano a due passi da Bologna. Arrivo da Rovigo poco dopo l'una, parcheggio e faccio due passi nella bella piazza prima di imboccare il portico dove è situata l'osteria.
Il locale è molto carino, raccolto e intimo, con piccoli tavoli in legno apparecchiati con tovagliette di carta. Mi siedo con il Resto del Carlino e il menù.
La proposta, oltre a vari e pregiati salumi per antipasto, include oggi cappellacci di zucca, tortelli di ricotta e mozzarella, tagliatelle al ragù e un'altra pasta ripiena che purtroppo ho dimenticato, forse perché includeva tra gli ingredienti anche la barbabietola, che detesto.
Fra i secondi ricordo il roast beef e vari tagli di Fassona piemontese, tra cui filetto all'aceto balsamico tradizionale, all'intramontabile pepe verde o cruda, battuta al coltello con verdure.
Alla giovane cameriera che viene a prendere la comanda ordino solo un piccolo assaggio di mortadella del Presidio Slow Food come antipasto e strettine al pesto di noci e foglie di sedano.
Da bere, mezza naturale e un quarto di ottimo Lambrusco Reggiano dell'Azienda Rinaldini, fresco e molto secco: in questo locale la mescita dei vini avviene direttamente dalle bottiglie e non dalla spina, cosa che ho molto apprezzato.
La mortadella è superba: insaccata in un formato più piccolo del normale, più simile alla coppa, ha una consistenza molto soda e le dimensioni delle pezzature di grasso rivelano una lavorazione prettamente artigianale. Accompagno il tutto con un roboante Cestino del Fornaio, in realtà solo un misto di pane, gnocchino e grissini che può essere richiesto in alternativa al solito pane...
Inizio ottimo.
Le strettine sono molto buone e contrariamente a quanto mi ero immaginato sono anche inaspettatamente leggere. L'abbinamento di noci e sedano è veramente azzeccato, in bocca dà un senso di pulizia. Come la mortadella, il primo piatto ha il difetto di durare troppo poco.
Niente secondo o contorno ma solo un dessert che fin da subito ha attirato la mia attenzione: focaccia calda con crema al mascarpone. Eccezionale, sicuramente il momento più alto del pasto.
La focaccia è farcita con gocce di cioccolato e servita calda in piccoli bocconi della dimensione di un biscotto. Intingere il tutto nella ciotola di crema, un mascarpone da urlo, è un'impresa che davvero non ha richiesto sforzi. Fantastico.
Caffè e conto di € 19, direi giusti.
Il personale è gentile e preparato, mi sono trovato davvero bene.
Non riesco tuttavia a togliermi dalla testa che la proposta di ristorazione sia venata di una sottile, quasi impercettibile, pretenziosità. Ma potrei sbagliarmi.
Forse è solo una scusa del subconscio per spigermi a tornare e deliziarmi di quel mascarpone da favola.
Un locale assolutamente da provare
Consigliatissimo!!
[joy]
13/09/2009