Oggi mercoledì 16 dicembre, la giornata più fredda dell'anno (o quasi, viste le gelate degli ultimi giorni), noi facciamo una gita a Ferrara
Mi piace moltissimo questa città: sarà per il castello, massiccio ed elegante al tempo stesso, che domina il centro cittadino dall'alto delle sue mura… sarà per la cattedrale, imponente e magnifica, o per le vie piene di bei palazzi… fatto sta che questa città mi affascina!
Così, io e la mia dolce metà sfidiamo il freddo polare e, in barba al vento che ti taglia la pelle e ai pinguini che circolano per strada, raggiungiamo la nostra meta. La meta in questione è il Palazzo dei Diamanti che attualmente, e fino al 10 gennaio, ospita una mostra dedicata a Giovanni Boldini. A chi interessasse: l'ho trovata molto bella, piuttosto ricca e ben curata, la consiglio agli amanti del genere
La mostra dal Palazzo dei Diamanti continua a Palazzo Massari ma noi, prima di affrontare la seconda tappa, ci fermiamo a pranzo. Giusto, no?
Prima di partire da casa, avevo guardato su GM, da tempo ormai fedele amica, le recensioni sui ristoranti del centro di Ferrara. Ne avevo scelte alcune particolarmente interessanti; alla fine optiamo per un ristorante, l'Ostaria Savonarola per la comodità logistica.
Il ristorante si trova infatti praticamente attaccato al bel castello, nella piazza che deve il suo nome alla statua scolpita in memoria del celebre personaggio “flagellatore di vizi e costumi corrotti”: Savonarola, appunto!
Su un lato di questa piccola piazza vi è un ampio portico e sotto di esso c'è l'entrata del “nostro” ristorante. Esso si presenta subito come una trattoria rustica: tavoli e tavolini in legno massiccio come il lungo bancone di fronte all'ingresso, un banco dei salumi accanto al suddetto bancone e, come se ciò non bastasse, appesi alle travi di legno al soffitto fan bella mostra di sè salumi vari. Sono salami tipici ferraresi, dalla classica salama da sugo, da affettare e mangiare cruda, ai salami gentili, mi dirà la cameriera.
Su una parete sono allineate moltissime bottiglie di vini (numerosissime le etichette) e distillati. Qua e là si notano oggetti vari, che danno colore e ispirano simpatia: dal grammofono a una vecchia radio, dai pupazzetti a una lavagna con sopra disegnati i monumenti di Ferrara.
L'insieme è bello, allegro, simpatico.
Il ristorante non è molto grande, ci sono due sale, una di fronte all'ingresso, dove ci accomodiamo noi, e una un po' più defilata, dopo il banco con la cassa e la vetrinetta dei dolci.
I tavoli, piuttosto piccoli, sono apparecchiati in modo estremamente semplice: tovagliette di carta all'americana, tovaglioli di carta, per fortuna posate e bicchieri non sono di carta
Nel locale, si aggirano due camerieri, entrambi giovani: una ragazza, estremamente disponibile e cordiale, che merita da sola 5 cappelli, e un ragazzo di origine orientale, di poche parole ma velocissimo!
Appena accomodati, ci portano i menu. Il ristorante propone vari piatti, sia tipici che non, tutti accattivanti.
Tra gli antipasti, si possono scegliere taglieri di salumi, di formaggi, sott'oli… Tra i primi, vedo sfilare davanti a me piatti gustosissimi colmi di cappellacci di zucca, mentre come secondi non posso non notare un piatto contenente un enorme stinco completo di patate fritte.
Insomma, mi ispira tutto moltissimo, ma la curiosità vince e chiedo in cosa consiste il pasticcio alla ferrarese. La cameriera mi spiega che sono maccheroncini al forno, pasticciati con ragù bianco, olio tartufato e funghi e tenuti insieme da un rotolo di pastafrolla dolce. Strano accostamento di sapori, decido di provarlo.
Mauro invece, che prima era tentato dai cappellacci, scopre che nel fuori menù c'è la trippa e… non capisce più niente! Ama questo piatto, quando c'è al ristorante la chiede sempre, anche perché io mi rifiuto di cucinarla
Quindi ordiniamo 1 pasticcio alla ferrarese e 1 trippa. Per il secondo, su suggerimento della gentile cameriera, aspettiamo.
Intanto ci viene portata la nostra solita acqua e un cestino di pane: grosse fette di pane casereccio, un po' insipido, e piccole crocette, croccanti fuori ma morbide dentro. Siamo affamati e le assaggiamo volentieri.
Intanto, nell'attesa del primo, ci riscaldiamo un po':-) Per fortuna il locale è abbastanza caldo (tranne quando qualcuno apre la porta) e si sta bene. Mi guardo intorno e mi soffermo sui vari, simpatici oggetti che lo arredano.
Arrivano i piatti e la mia attenzione si sposta sul mio pasticcio: un gran bell'aspetto! LO assaggio: sapore insolito per il connubio tra il salato dei maccheroni e il dolce della pasta. Non mi dispiace.
Mauro si gode beato la sua trippa che giudica favolosa. Io non l'assaggio, gli credo sulla parola!
Dopo tantà bontà, ci prendiamo una pausa. Alla fine ci lasciamo tentare da un secondo tipico, in fondo siamo a Ferrara, è d'obbligo assaggiare la famosa salama da sugo. Viste le porzioni abbondanti, ne chiediamo una in due.
Ci arrivano due piatti dove si trova una fetta bella grossa e spessa di salama adagiata su un letto di purè di patate. Il purè è fatto in casa, le patate sono vere patate, il sapore è buonissimo! La salama è particolare: senz'altro ben cucinata, ma è un po' troppo speziata per noi, prevale il chiodo di garofano. E' questione di gusti, prediligo il cotechino modenese, e non è campanilismo Comunque buono anche il secondo.
Il servizio, nonostante il pienone, è efficiente e rapido. Al cameriere che ci chiede se vogliamo il dolce siamo noi che chiediamo un po' di tempo per decidere. In realtà io ho già deciso, solo che voglio indugiare ancora un po' al calduccio e così prolungo il tempo di permanenza nel locale.
Alla fine, siamo entrambi pronti per il dolce. Ne valeva la pena!
Anche qui la scelta è piuttosto ampia e i dolci sono tutti fatti in casa: si va dalla classica tenerina alla torta di tagliatelle, dal salame di cioccolato alla zuppa inglese etc… Noi scegliamo questi ultimi.
Per Mauro zuppa inglese: una fetta enorme, morbida, colorata e buonissima! Non troppo alcolica, fortunatamente.
Per me salame di cioccolato: due belle fette spesse, un po' dure ma divine!
Per finire chiediamo due caffè: normale per il maritino, macchiato caldo per me. Torna il cameriere con due caffè normali. Io ribadisco che lo voglio macchiato. Si scusa, se ne va, torna poco dopo con un caffè dove la schiuma straborda… insomma è più un cappuccino
Sorrido e bevo comunque la calda e buona bevanda, servita in un simpatico bicchierino di vetro.
Sosta in bagno, piccolo e vecchiotto ma pulito, e conto di 47,50 euro in totale così suddivisi:
2 coperti euro 4
2 primi euro 20
1 secondo 11,50
2 dolci euro 8
1 acqua euro 2
2 caffè euro 2
Per concludere: un locale rustico e familiare, dove il servizio è ottimo e simpatico, i piatti sono eccellenti e il rapporto qualità/prezzo è buono.
Lo consiglio, per quanto mi riguarda quando tornerò a Ferrara tornerò anche qui. Un grazie a Kava per l'apprezzatissimo consiglio!
Usciamo e ci dirigiamo verso la seconda tappa del nostro tour artistico.
All'uscita da qui, si è fatto quasi buio e Ferrara e il suo castello, ora illuminati dalle luci di Natale, hanno un aspetto ancora più fiabesco e magico. E come per magia fa quasi meno freddo di prima
P.S: Avevo scritto questa recensione poco dopo la "gita" ferrarese e rileggendola, leggendo le parole serene e l'atmosfera quasi gioiosa, mi sento strana, ora che purtroppo sono pervasa da ben altri sentimenti. Tuttavia, può essere di buon auspicio: anche se ora il mio cuore è gelato come le strade esterne, chissà che un giorno non torni a splendere il sole.
Imperdibile!!!
[pattyb]
23/12/2009
Non sapevo della mostra di Boldini, adesso mi informo se c'è ancora!
Detto questo, il tuo post scriptum molto triste mi ha colpito come un sasso. Ti auguro davvero di poter ritrovare la serenità in modo che si scaldi un pochetto il cuoricino.