Passo il ponte sopra un Adige gonfio e limaccioso, come la giornata di sabato, imbevuta di temporali intermittenti, che già da sola mi ha introdotto ad un giramento vorticoso... opprimente... sotto le sue nuvole basse.
L'idea è quella di prendere qualcosa che addolcisca la situazione e che riporti tranquillità, ma nemmeno mentre lo penso ci credo.
La pasticceria Vittorini è appena di là del ponte Catena, nel quartiere “navigatori” di Verona, in una strada interna in mezzo ai palazzoni.
Ci sono alcuni tavolini fuori, sotto il tendone, e altri dentro, per chi vuole fermarsi. Il locale ha due ampissime vetrine sul davanti, tradizionale, pulito, spazioso. Mi era tornata in mente, questa pasticceria, dopo il pranzo di battesimo della mia bisnipote Clotilde e sono andato sparato per chiedere la torta di pan di spagna con la panna e i frutti di bosco, che ho mangiato alla Locanda 800 (fatta da Vittorini) e che era una cosa stratosferica. Ma, alle sei e mezza di sera, porca trota, hanno finito quasi tutto e la torta in questione è andata via da tempo.
Lì, anche se il posto non è particolarmente poetico o da passeggio, l'afflusso è da delirio, c'è sempre gente a qualsiasi ora. Evidentemente sono in moltissimi a gradire.
Me la possono fare in giornata, se voglio, su prenotazione, a 24 euro il Kg., ma domani è domenica e il pomeriggio è chiuso. Aaggrrhh... muggito di disappunto...
Non è possibile andare a prendere la macchina dal carrozziere, spendere 1.300 euro - onesti per la verità - a causa di una miriade di botte, bottarelle, sfregi, fanali rotti, paraurti crepati eccetera, dovuti per lo più... a NESSUNO.
A Baghdad, in mezzo alle bombe, hanno mezzi migliori.
Perché una macchina usata anche dai tre figli, è una macchina di Nessuno. Salvo poi che a pagare, il Signor Nessuno sono io.
Problematico qualsiasi tentativo di suggerimento alla collaborazione o di avvertimento a “terzi” circa una possibile sudditanza psicologica garantista. Quasi quasi cambio nick, e prendo “Ulisse”. AAAAGGGRRRRRHHH!... barrito di afflizione...
Sbatto l'ombrello che mi intriga e mi pulisco gli occhiali dalla pioggia, che oggi mi ha segnato e mi è entrata fastidiosamente dappertutto, perché con le goccioline ci vedo anche doppio. In assenza della torta e con poche paste disponibili, mi butto su quello che era rimasto, assieme a poco altro, e che mi piace anche di più, e cioè: lunette di arancini canditi semicoperti da cioccolato e bananine di pasta di mandorle ricoperte da scagliette di mandorle e spolverata leggera di zucchero a velo. Nell'istante in cui le ho indicate alle due gentili e simpatiche cameriere, ho pensato che una persona a casa magari mi avrebbe detto: “Ah, ci porti le pastine che piacciono a te...!”
Ma ormai non c'era molta scelta.
Merita una recensione questa pasticceria, che sta facendo forte concorrenza ad altre più blasonate a Verona, e merita di esser conosciuta anche fuori dai confini della Carolingia.
Fanno anche i gelati e le vetrinette frigo ne sono piene, anche perché l'umidità dell'aria e il cielo plumbeo non invogliano tanto al gelato. Se tanto mi dà tanto, anche i gelati devono essere squisiti.
Non so che cifra indicare per queste mignonnes straordinarie, freschissime e buonissime. Il prezzo al kg.? Ho speso 6,85 euro per delle pastine che nel dessert della cena sono andate bene per quattro persone e ne son rimaste ancora. Intanto metto questo prezzo. Poi, come disse il grande Carol (quello vero, quello veramente grande) “se sbaglio, mi corriggerete...”
Appena arrivo a casa...: “Cos'hai nel pacchetto...?”
“Arancini canditi e bananine di pasta di mandorle.”
“Ah, ci porti le pastine che piacciono a te...!”
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Tanto tuonò che piovve.
Imperdibile!!!
[furzeina]
23/06/2010
è sotto forma di mega cannolo siciliano sbranato davanti al locale.Dopo mi guardo:sembro un albero di Natale imbiancato con lo zucchero a velo...ma chissenefrega...se non basta il cannolo finisco con una cassatina ina ina ina!
Un po' di sana "Dolce Vita"..per fortuna non abito ad Oslo