Tour de France gastronomico con contorni Â? 14
Gran finale.
Con le botte di... fortuna che hanno contraddistinto, nel complesso, questo tour, la vacanza non poteva che terminare così.
La mattina entriamo nel Parco Naturale Regionale de la Forêt d'Orient e sostiamo nell'osservatorio uccelli. Un attimo prima di entrare, ci passa sopra la testa un idrovolante che ci fa ombra. Cicogna nera, dalla descrizione che abbiamo riportato all'ufficio che gestisce il parco. Mai vista prima. Bellissima. Uscendo invece, ci svolazza vicino un Loriot tutto giallo, sembra una cinciallegra ma è giallo dappertutto. Sverna qui in estate, ci hanno detto poi.
Passato il pranzo e il pomeriggio alla seconda giornata della festa dello Champagne (dove, ancora, abbiamo sempre trovato il parcheggio giusto nel punto giusto... ), prima di arrivare al ristorante per la cena, becchiamo un bambi che bruca lungo la strada sul bordo della foresta. Fotografato.
Le Val Moret è in mezzo alla campagna, in un vecchio edificio a crocicchio ristrutturato. Adiacenti, ha due costruzioni, nuove, realizzate con stessa morfologia a crocicchio, dove ci sono le camere, perché è anche hotel. La tipologia è quella di un motel americano: si arriva con la macchina davanti alle camere e poi per mangiare si va nell'edificio del ristorante a pochi passi.
L'arredo interno è molto elegante, la conduzione familiare. La vecchia proprietaria, a occhio di oltre 70 anni, tiratissima in tailleur grigio perla, orecchini d'oro, unghie dipinte e capelli biondi, gira per i tavoli a sentire se tutto “Ãa bien”. I camerieri, maschi, non sono schierati e ingessati, ma va bene lo stesso, quasi meglio (per certi versi).
Arriva subito la mise en bouche, con biscotti di pasta sfoglia e semini di papavero, terrine terroir (carne di anatra, credo lessata, con verdurine, tutto in gelatina, un manzotin strepitoso), assieme a dadini di pomodoro e fettine d'arancio. Un disco di 6-7 cm., alto 1 cm. (eheheheh... misurato... eheheheh... sull'esempio di qualcuno... ) Io non so, credo che sia la fame, ma le mises en bouche le trovo sempre eccezionali... scarsette, perché ne mangerei una valanga... ma sono fatte apposta per aumentare la voglia...
Da bere ordiniamo una mignonne di Pinor Noir Epineuil Â? Domaine de l'Abbaye du Petit Quincy, del 2008, da 12,5°. Molto profumato, anche se il sapore mi ha lasciato un po' così, lo credevo meglio questo rosso di Borgogna, non segue il profumo. Comunque, buono. Acqua, sempre Badoit. Come chi legge avrà capito, dalla media dei miei giudizi, il vino francese non è sempre entusiasmante, buono ma non straordinario, tranne in qualche caso e senza considerare lo Champagne (e anche lì, varia da tipo a tipo). “Purtroppo” sono abituato al Valpolicella Classico, il “peggiore“ tra i vini della mia zona, quasi ovunque superiore alla maggior parte dei rossi francesi, spesso troppo barricati e standardizzati.
Entrèe: un mini aspic, simile alla terrine terroir, di gamberetti d'acqua dolce (siamo vicini al Lago d'Orient), avocados a cubetti, pomodoro e scorzette di limone, assieme alla gelatina, componente fondamentale dell'aspic. Poi: creme brulèe di papaveri (fatta come..., difficile capirlo). Poi ancora: profiterols contenenti una crema di burro al fois gras, cosparsi con alcune gocce di balsamico. Devo dare un giudizio? Tris spettacolare! Anche come presentazione. Un'unica osservazione, dopo che ho comperato, qualche settimana prima, il balsamico di Maranello, invecchiato 25 anni: loro (i francesi, almeno alcuni) non sanno ancora cosa sia il vero balsamico (e non lo sapevo neanch'io fino al mese di giugno 2010!).
Ad un km. circa in linea d'aria dal ristorante, sul profilo superiore della collina di fronte, sono state realizzate 15 gigantesche pale eoliche. Le vediamo girare dalla vetrata del nostro tavolino e dominare la verde campagna. In Francia ne ho viste moltissime altre in giro. Da noi, con tutte le coste ventose e le isole che abbiamo, ce ne sono pochissime, costruite con difficoltà , in mezzo a polemiche infinite, anche da parte di ambientalisti “particolari” che le trovano esteticamente brutte. De gustibus.
Io invece trovo che siano bellissime, e poi anche un monumento all'intelligenza del genere umano, per realizzare cose utili e non pericolose, alternativa valida e percorribile (assieme ad altre) per avere energia pulita e senza rischi. Vedersele girare là , in fila come dei grossi giganti buoni, per me è una cosa affascinante (e mi mette pure ulteriore appetito, che già non manca ).
Il piatto portante della Marta era un trancio di eglefino, detto anche asinello (anche questo è un pesce dell'Atlantico settentrionale, simile al merluzzo), cotto al latte, con una dadolata di carote e sedano bianco su metà del pesce verso la coda, letto di porri tagliati a capello d'angelo, un bicchierino di ceramica con il fondo di cottura del pesce da versare sopra la momento di mangiarlo, ancora carotine, finocchio e sedano rapa a spicchi, saltati nel burro, messi in un angolo.
Il mio piatto era petto d'anatra cotto in vino rosso e pera frullata nel sugo, veramente squisito e particolare, accompagnato da una quenelle di patate schiacciate in cui era infilzato un biscotto salato a forma di corna di cervo, assieme ad una pera cotta nel vino rosso, tagliata a ventaglio (le quenelles, mi sono informato, si preparano prendendo l'impasto con un cucchiaio per poi passarlo in un altro - conferendo una forma oblunga - con il quale poi si gettano nell'acqua bollente), una quenelle di spinaci, mezzo pomodoro alla provenzale (con le erbette), due fette di mela confite. Anche qui, osservo, “ripresa” di pere...
Separatamente, per entrambi, una terrinetta di patate dauphinoises, tagliate a fette sottili e cotte in acqua, latte e aglio.
Non so, francamente, che aggettivi aggiungere per definire la bellezza e la bontà di tutta questa roba, portataci in quantità “giuste”, che ci siamo assaggiati reciprocamente.
Ho sempre pensato di non poter vivere senza pastasciutta, invece si può, eccome se si può...
Passa il carrello dei formaggi, possiamo farcene dare a volontà . Un piatto pieno di piccoli assaggi di formaggi solo della regione dello Champagne, tutti freschi e assai simili tra loro, tranne quello di capra, per il gusto decisamente diverso, e un puzzone molto particolare, che ho subito chiamato “spussòn”, con la scorza aranciòn, purtroppo non mi ricordo il nome vero. Buonissimo. In Francia ci sono 460 qualità di formaggi, molti sono superlativi. In Italia, anche in questo, siamo generalmente superiori. Voglio rotolarmi... siamo superiori al mondo. Tuttavia, spesso, non vendiamo bene la nostra merce.
Per il dessert, invece del tris, quaterna: tarte di mele su un letto di salsa di miele; mini creme brulèe in un microscopico ciottolino di ceramica (che ai francesi piace molto, ed effettivamente è carino); coppa di pasta filo dolce, ripiena di sorbetto ai lamponi; mini mattonella di bavarese alle fragole e pan di spagna. Come decorazione del piatto, in centro c'era una pasticcera liquida a forma di stella con disegni di coulis alle fragole per ogni punta.
Qui siamo ancora al top!
In un'ora e tre quarti finiamo. Servizio ottimale, con un cameriere “spaìso” che cercava di tradurci i vari piatti. Non capivo niente di quello che diceva. Aveva anche un difetto nei denti, tipo “fammi crescere i denti davanti, te ne prego Bambino Gesù”. Simpaticissimo. Io commentavo in dialetto e tutti e tre sganasciavamo.
Presentazione eccellente. Entrèe sempre in piatti rettangolari bianchi, piatto portante sempre quadrato. Conto di 90,20 euro in due.
Pa-tum. Pa-ta-tum-trac. Pa-trac-tu-trac-trac. Pa-tum-tum-trac-trac-tatrac. Pa-tum- tum- Tum. TUM. TUM!
Fuochi d'artificio.
La mattina del giorno dopo si parte, rientro alla base.
Cari frequentatori di GustaModena, ho finito la serie.
Spero di non avervi tediato troppo con le mie francesate.
Come scrivevo in un commento, se c'è qualcuno che volesse avventurarsi in questo giro, il mio potrebbe essere un piccolissimo contributo per orientarsi meglio, e anche per chi desiderasse prendere qualche spunto culinario.
Certamente è stato un interessante diversivo per me e mia moglie, indaffarati com'eravamo a prendere appunti, sia perchè lei ama molto cucinare e sia per l'obiettivo di recensire poi, qui su GM. Ma, più dello sforzo per segnarsi attentamente le varie esperienze culinarie, bevitorie ed altro, e riprenderle qui a casa, per me è prevalso il divertimento.
Imperdibile!!!
[golosona]
10/08/2010
Ho visto le fotografie delle cascate, belle e sicuramente un bel parco. Ma c'era molto sole, troppo per Mauro, meno male che non siamo venuti.... magari proveremo in autunno