L'estate sta finendo, tara-tara-tara-tattattà ...
e un anno se ne va...
L'idea di far le recensioni, mi dà l'opportunità di ripensare e rigustare le ferie appena trascorse.
Non era tanto diverso prima, quando raccontavamo a voce agli amici dov'eravamo stati, dove avevamo mangiato e cosa e come avevamo mangiato o bevuto. Ora rimane scritto, e ci sono degli amici in più. Rigustare fa sempre bene.
Siamo ancora imbambolati dalla bellezza della cantina-agriturismo Vedova e dalla bontà del suo prosecco. Risaliamo la stradina tra i vigneti ed arriviamo in un altro posto splendido. La trattoria è proprio in cima al poggio, completamente circondata dai vigneti, con un enorme caminone per le grigliate che ti accoglie all'ingresso, con una grande veranda esterna, realizzata in vetro e acciaio, aperta su tutti i lati in questo periodo e riparata a sud da alcuni grandi tigli che fermano il sole: sotto, la distesa di vigne fino a Cornuda, e oltre, fino al Montello... ancora un altro colpo d'occhio mozzafiato.
Siamo a pranzo di un mercoledì, ma la veranda è piena, con almeno venti tavoli occupati. Il nostro, prenotato, è nel posto migliore, ventilato, quasi a contatto dei vigneti e con lo scenario spettacoloso davanti. E' veramente un piacere mangiare in questa condizione.
Prudentemente, visti i precedenti assaggi, assieme ad una bottiglia di acqua ordiniamo due calici di prosecco brut Valdobbiadene DOCG, uno a testa.
Prudentemente, verso mezzo calice di prosecco della Marta (col suo consenso...) nel mio
Buonissimo, fresco il giusto, bollicine continue. La bottiglia l'ha portata via subito la cameriera e non mi ricordo più di che marca era. Mea culpa. Come dicevo in un altro commento, un euro e mezzo al calice.
Buoni anche i grissinoni da sgranocchiare, nell'attesa per me di un piatto di spaghetti alla “busèra”, cioè con gli scampi bolliti e poi saltati in olio, aglio e prezzemolo, mentre per la Marta le immancabili, o quasi, tagliatelle ai funghi porcini. Abbondanti entrambi i primi. Il mio molto buono, anche se, secondo me (magari - me ne rendo conto Â? a volte vado un po' troppo per il sottile), gli spaghetti risultavano un po' slegati, forse dovevano essere fatti saltare assieme al sughetto. Superlative, a detta di mia moglie, le tagliatelle ai porcini, con tanti funghi dentro.
C'è una cagnetta simpatica che gira per i tavoli, una bastardina mezza lassie e mezza non so che di più piccolo, con l'occhio lacrimevole e la testa leggermente reclinata da una parte. Bellissima. Dopo alcuni secondi di sguardo supplichevole, se fai un mezzo cenno di sorriso, ti mette la zampina sulla gamba. Obiettivo: commuovere i commensali e farsi rilasciare una ricevuta... tutto quello che arriva va bene...
Purtroppo per lei, quel giorno lì avrei mangiato anche un cane.
Di secondo, per il falchèto arrivano due capesante gratinate, squisite dopo un mio piccolo assaggio, mentre per me un'enorme tagliata di tonno fresco con pomodorini cirietti crudi. La tagliata era cotta alla brace, gustosa, anche se, forse, un po' troppo cruda al centro. Sì... si fa così, ma è a me che il “crudo”, troppo crudo... lo preferirei più cotto. Difficile però trovare un crudo cotto...
Gli altri piatti che girano sono tutti splendidi, ma noi ci fermiamo qui.
Il servizio è stato celere e le cameriere gentili. Il conto totale è di 45,50 euro, bene. Ottimo il rapporto qualità /prezzo, non per niente il locale è frequentatissimo. Da andarci, se si passa da quei posti lì.
Fine della due giorni tra le bollicine. Si ritorna verso la base, ancora sotto il sole, che però non è più caldo caldo.
� tempo che i gabbiani, tara-tara-tara-tattattà ...
arrivino in città ,
l'estate sta finendo
lo sai che non mi va...
Consigliatissimo!!
[carolingio]
03/09/2010