VACANZA IN SICILIA: 5° GIORNO
Narra il mito che della bella Aretusa si sarebbe invaghito, non ricambiato, il giovane Alfeo. La casta Aretusa avrebbe chiesto e ottenuto dalla dea Artemide di essere trasformata in una fonte in modo da sfuggire alle grinfie del corteggiatore. Peccato che Alfeo, pazzo d'amore e di dolore, per non rinunciare alla sua bella, avrebbe a sua volta chiesto al dio Apollo di essere trasformato in un fiume le cui acque si sarebbero ricongiunte per l'eternità al suo grande amore. E ancor oggi si vede il fiume Alfeo gettarsi in una fonte, piccola, limpida, graziosissima, di nome Aretusa
Mitologia a parte, siamo a Villa Ortigia, parte storica bellissima e cuore pulsante dell'altrettanto bella Siracusa, alla quale è collegata tramite comodi ponti. La fonte c'è, colma di piante di papiro e di paperotte candide e in essa si getta il fiume Alfeo; a pochi metri, il mare. E c'è pure una piazzetta, che ovviamente si chiama Alfeo, che dà sul lungo mare. Com'è bello il mare di Sicilia, che trasparenze e che colori ci regala! L' acqua a tratti color smeraldo e a tratti color zaffiro risplende sotto un sole abbagliante e un cielo di un blu intenso come pochi.
Io e Mauro ci fermiamo in questa piazzetta e ci sediamo in un tavolino all'aperto, in modo da ammirare il panorama, di uno dei tanti bar affacciati sul lungo mare. Bar Aretusa si chiama, ma non vi sono ninfe sfuggenti, bensì un anziano e taciturno cameriere che ci chiede cosa desideriamo.
Ordiniamo: un arancino, che ci divideremo, non per fame ma per la curiosità di assaggiare una specialità; due granite che diventeranno 4.
L'arancino arriva bello caldo, non è perfettamente sferico ma un poco appuntito in cima, è fritto bene e il ripieno, di carne e pomodoro, è squisito. Questo sì che è un vero arancino! Non che me ne intenda, però mi piace molto
A seguire, due granite al caffè con panna (un altro must) con brioche da dividerci perché due sarebbero troppe! La brioche è rettangolare, lunga, morbida e si “puccia” nella granita. Mi chiedevo come facessero i siciliani, dopo aver gustato la vera granita siciliana l'ho capito! La granita siciliana è cremosa, poco ghiacciata, e soprattutto mantiene il colore e il sapore intenso fino alla fine. Non come le nostre insomma, fatte di ghiaccio e sciroppo. Qui la materia prima è fresca e si sente: che sia gelato o frutta, il risultato è strepitoso.
La nostra è di vero caffè forte e ha una panna fresca e buonissima.
Ci gustiamo la granita piano piano, appagati e felici come bimbi Poi, vuoi per la sete vuoi perché è il nostro pranzo, ne ordiniamo un'altra, di gusti diversi però.
Mauro sceglie una al limone, limone vero, giallo e succoso, aspro ma rinfrescante; io mi concedo un misto, mandorla e gelsi. E qui tocco il cielo con un dito: superlativa! Si vedono i semini della frutta e i pezzettini di mandorla, si sente il profumo per non parlare del gusto!
Ne vorrei prendere un'altra ma mi trattengo per non esagerare!
Per 4 granite di cui due con panna, una brioche e un arancino, vista mare inclusa, pago 14,50 euro, assolutamente ben spesi. Nel bar non ci sono solo granite e arancini, naturalmente, ma anche insalate, pizzette, panini etc e perfino cocktail la sera, il tutto a prezzi assai ragionevoli.
Nel corso del mio viaggio assaporerò altre granite, tutte buonissime anche se mai come quella con mandorla e gelsi. Dopo averle assaggiate, come potrò tornare alle granite nostrane?!
Non dò il massimo dei cappelli solo perchè il cameriere non era particolarmente cordiale.
Consigliatissimo!!
[carolingio]
16/09/2010