E' bene subito chiarire che questa NON è la mia cena... ... perché al pomeriggio ho sbattuto via un bel chiletto, fischiettan fischiettando e correndo dietro per un'ora e mezza ad una ventina di energumeni in braghette corte, i quali a loro volta ansimavano dietro una palla di plastica davanti ad un centinaio di spettatori, una ventina dei quali assolutamente incivili e maleducati.
Avevo una fame terrificante e la gola secca per le discussioni.
Questo dunque è il dessert di una cenetta che mia moglie ha preparato a casa di mia figlia, in centro a Verona... gamberetti lessati con olio e limone... patatine... asparagi... e una mega-spigola, Prosecco Valdobbiadene DOCG Le Colture extra dry stappato per l'occasione... mancava solo il dolce.
La città è piena di gente, c'è il “Tocatì”, una manifestazione interessantissima (anche con degustazioni enogastroludiche e piatti della tradizione) che prevede una serie di “giochi di una volta” in tutte le piazze del centro storico, assieme ad una compagne straniera, quest'anno è toccato agli svizzeri. Chi non ricorda la mòra, la pèta o pèga, lo s-cianco, le fionde, delibera... e poi quelli svizzeri... come non ricordare il geisslechlepfer, il platzgen o lo schwingen?... .
Sembra che l'anno prossimo ci siano i sardi (compagine straniera?)... dunque è impossibile dimenticare is arroreddas, su baddarincu, sa frunza, pei n'cadeddu, a su battidu, o is trumpas... ... porrrca trrr... ottta!
In più, a Verona c'è da un po' di tempo l'invasione permanente dei russi, che la guerra fredda era riuscita e fermare, ora non li ferma più nessuno .
Decidiamo quindi di spostarci dal centro e andiamo in una bella gelateria nella zona “su” di Borgo Trento, che avevamo provato tante altre volte, andando sempre sul sicuro.
Ci sono sedici gradi fuori e io ho le orecchie gelate. Per questo vengo preso in giro dalla Eli e dalla Marta, che sono già accalorate, anzi assatanate, in vista del gelato.
Il locale è bello, pulito, completamente deserto (ettecredo...), con tanta buona roba dietro il bancone, oltre ai pozzetti, numerosi pasticcini gelati di tanti colori, forme e dimensioni. Non c'è il problema del servizio o delle code, la gentile cameriera deve guardare solo noi.
La Marta prende una cosa che aveva attirato anche me: crema d'arancia con scorzette d'arancia e spicchi di arancia candita; assieme, cioccolato fondente puro. Sta roba è molto buona, e a me fa venire in mente le lunette di arancini canditi semicoperti da cioccolato, pastine che mi piacciono parecchio, perchè da piccolo mi avevano abituato a mettermi davanti alle vetrine a guardare quelli che le mangiavano e quindi mi è rimasta la voglia di questa cosa.
La Eli prende Sacher e stracciatella. Notoriamente espansiva, mia figlia stavolta si sbrèga e pronuncia con un sottilissimo “buono...”.
Per me lampone e pera, mi piace la frutta.
Ci sediamo giù nell'ampia panchina dentro il locale a gustarcelo. Molto buono il lampone, anche se un filo meno profumato di Valgatara (io faccio sempre il confronto con quella gelateria) e buona anche la pera, entrambi mi sembra non sorbettati, ma lavorati con il latte.
Il gelatone ha vinto la sua partita, facendoci spendere 2,20 euro a testa, ottimo dessert. Se uno viene a Verona e ha voglia di gelato, questo rimane un gran posto.
Gli altri al campo sportivo, invece, hanno perso, si prenderanno alcune decina di euro di multa per intemperanze e qualche giornata di squalifica per i due da cartellino rosso che hanno pensato bene di mettersi le mani addosso tra di loro, piuttosto che muovere solo i piedi dietro al pallone.
Consigliatissimo!!
[carolingio]
26/09/2010