Lunedì sera, serata chiacchiere con Simo, ex collega e amica.. decidiamo di trovarci a metà strada, io di Reggio lei di Modena, Formigine ci sembra un'ottimo compromesso.
Abbiam sentito parlare entrambe della nuova gestione dell'Hosteria e perché no, decidiamo di provarla.
Troviamo il posto senza troppa fatica, ci avevano detto che era sotto i portici di fronte al castello e un cartellone vicino alle scale ci da la conferma. Saliamo la scala come sempre un po' rumorose ed entriamo. Ci accoglie subito un cameriere, ragazzo giovane e di bella presenza, che ci mostra la sala e ci fa scegliere il posto che preferiamo. L'ambiente è molto accogliente e romantico,sì proprio romantico. Noi nonostante tutto decidiamo di sederci nell'angolino in fondo di fronte al balconcino. Tutto questo per non disturbare con le nostre risate le effusioni delle coppie presenti.
In sottofondo c'è una musica leggera che non disturba ma crea l'atmosfera giusta. Ci accomodiamo e arriva subito un secondo cameriere sempre giovane che ci porge il menù. Iniziamo a sfogliarlo e vediamo proposte interessanti della cucina tipica Emiliana. Tagliatelle al prosciutto di Parma, Tortelloni di patate, Cotoletta del Castello, Cacciatora di coniglio. Ciò che attrae però la nostra attenzione sono le proposte di Gnocco Fritto e Tigelle ( nel Reggiano), Crescentine nel modenese. Sono 3 diverse, in un crescendo che sfamerebbe anche le bocchine più sante. La terza proposta “A ghiven Fà m” offre oltre ai classici affettati, la cunza, formaggi misti, cipollotti in pinzimonio, stracchino, marmellate, verdure sott'olio, cacciatora di coniglio, salsicce in umido con funghi e fagioli in umido. Optiamo per la proposta più “light” cioè la prima che propone solo i salumi misti affettati, la cunza e lo stracchino. Il cameriere ci propone due tipi di crescentine, quelle montanare ( più grandi) e quelle integrali più piccole e secche ( come le definisce lui). Optiamo per una e una.
Come bere decidiamo io per una birra artigianale Bianca Mont Blanc francese e la mia amica per un calice di Lambrusco Grasparossa Cantina di Settecani, oltre che una bottiglia di acqua.
Mentre iniziano le nostre chiacchiere veniamo piacevolmente sorprese dal cameriere che ci porta una entrée. Un delizioso tortino di patate all'aceto balsamico, servito su un piatto di lattuga. Non resistiamo e lo assaggiamo subito. Croccante fuori e morbidissimo dentro, della temperatura ideale. Neanche a dirlo lo spazzoliamo via subito.
Ã? ora il momento delle crescentine. Le Montanare grandi e piene di mollica sono buone ma io preferisco di gran lunga quelle “piccole e secche” integrali che sono veramente buonissime. Il salume è tutto buono soprattutto il Prosciutto, stagionato ma non troppo salato. Nel piatto di affettati ci sono anche gli immancabili ciccioli montanari, il salame felino e la coppa. Anche lo stracchino è buono, ma quello che preferiamo è ovviamente la cunza, accompagnata dal Parmigiano Reggiano grattugiato.
Il gnocco fritto è a quadretti non tanto grossi, buono perché non unto ( nonostante la sicura frittura nello strutto) e della misura giusta.
Tra una chiacchiera e l'altra i cestini si svuotano e così anche il piatto dell'affettato.
Neanche a dirlo la birra, servita della temperatura giusta e di ottimo sapore speziato fa la stessa fine, come il calice di Lambro. Non ci resta che ordinare un caffè, visto che per il dolce siamo sazie, nonostante il carrello che ci passa di fianco sia piuttosto invitante.
Continuiamo a chiacchierare e ogni tanto a scambiare qualche battuta con i camerieri che sono spigliati e simpatici fino al momento in cui, dopo mezzanotte e rimaste sole in sala decidiamo che s'è fatta ora di andare a letto.
Andiamo a pagare e il conto di 37 € ( scontati a 35 €) ci sembra piuttosto equo.
Soddisfatte e con la promessa di tornarci presto ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima serata chiacchierechiacchierechiacchiere.
Consigliatissimo!!
[carolingio]
11/10/2010
Ho imparato di un'altra cosa nuova, la cunza, che io non sapevo neanche esistesse (me la son guardata adesso su Google)