Seconda puntata mangereccia ed enogastronomica in quel di Madrid.
Resistendo alle tentazioni di un altro locale che abbiamo scartato per la petulanza e la insistenza del "cameriere entraineuse" che ci voleva far entrare a tutti i costi, squadernandoci sotto agli occhi tutta una serie di immagini a colori non di donnine nude ma di paellas rigorosamente surgelate, almeno a mio modesto parere, nella meravigliosa cornice della plaza major siamo entrati nel museo del jamòn, questa volta eravamo in quattro, ed abbiamo consumato ovviamente piatti tipici spagnoli della grande famiglia delle tapas.
Il locale è il solito madrileno in stile 800 con vendita salumi e formaggi, bar caffetteria e ristorante tutto assieme, comprendendo pure una stagionatura di prosciutti che se ne stanno in fila come tanti baccalà all'aria calda del locale scolando goccia a goccia il grasso nelle vaschette sottostanti. Come facciano a non prendere la cosiddetta "calda" rimane per me un vero mistero.
Bagni ben accessibili e pulitissimi, sala e saletta tirata a specchio, è anche possibile consumare al banco, alla barra come dicono loro, spendendo ancora meno, tovagliato in tela nuovo, menù in lingua spagnola ma con eloquenti fotografie.
Debbo dire che si siamo lasciati prendere la mano sopratuttto dai prezzi invitanti e dalla cameriera gentilissima che peraltro non ci ha forzato mai a consumare, e che era disponibilissima per aggiunte e variazioni.
A questo punto ordiniamo un cocido, carne cotta alla griglia con contorno, da 5,30 euro, 2 consome, brodo in tazza, ben caldo, che si rivela essere brodo ottenuto con le ossa ed il gambetto del prosciutto, non male e sorpresa piacevolissima per noi che l'osso del prosciutto lo diamo al cane, euro 1,90 cadauno (!!!)
due porzioni di pane a euro 0,50 l'una, un pecaditos museo, euro 4,80 si tratta di pancetta non troppo magra di porcello passata prima a vapore per intenerire la cotenna, poi messa al forno, tenerissima e saporita, ma il "polistirolo" naturalmente va alle stelle. ce lo dividiamo in quattro perchè è abbondantissimo.
andando avanti prendiamo tre combinados, piatti completi, con patate fritte, due uova fritte, verdure crude tra cui pomodori eccellenti, alcune fette di prosciutto, olive ed olivame vario, euro 6,90 cadauno, e assieme ci portano altre tre tazze di consome d'osso di prosciutto che prontamente esauriamo. per far compagnia al combinado, ci mettiamo pure una fabada asturiana da 5,30 euro, cioè una terrina di fagioli di spagna in umido con contorno di tre tipi di salsiccia, normale, con sangue e con peperoncino dolce, terrina che basta per tutti e quattro tanto è abbondante.
da bere due birre, euro 1,90 cadauna, bicchiere di sidro, euro 2,20, e due bottiglie di acqua liscia euro 1,50 cadauna.
Ovviamente come in tutti i paesi civili non si paga il coperto.
Tiriamo le somme, ottimi i piatti singoli, buono il prosciutto, strepitosa la fabada asturiana col suo retrogusto finemente affumicato, servizio puntualissimo nella norma. cinque cappelli meritatissimi. spesa totale come da scontrino fiscale euro 49,90 pari a dieci euro a persona.
Andando in Spagna ricordavo che Tom Antongini nelle sue descrizioni della Spagna ai tempi della "belle epoque", quindi anni dieci del secolo scorso, notava come nei paesi iberici non conveniva mangiare a casa tanto erano convenienti i ristoranti e le osterie, ebbene con mia grande sorpresa nulla è cambiato.
Imperdibile!!!
[joy]
02/12/2010
Bel pasto, niente da dire, complimenti