Eravamo ancora morosi, ricordo che la guerra in Vietnam era finita da pochi mesi.
A quel tempo non avevo la macchina, viaggiavo su un Corsaro Morini 125. Così salimmo sulla 124 usata, color cacchetta, del mio amico Ausilio.
Avevamo pensato di organizzare (ed era la prima volta per noi) un'uscita a cantine, per brindare e sbevazzare, ascoltando e canticchiando, ricordo, Sweet Jane e Luglio, Agosto, Settembre (nero), il primo successo dei neonati Area. Per la verità, uscita ad osterie, perché le cantine, nel 1975, non erano ancora ben organizzate, con visite e degustazioni come adesso, e perché eravamo ostinati giocatori di tressette, con la cicca in bocca. E si sa, la cica la tira el goto, el goto el tira la cica (trad. la sigaretta fa venir voglia di bere un bicchiere di vino, e quest'ultimo fa venir voglia di fumare una sigaretta)
Sono passati 35 anni da allora e non eravamo più tornati nelle Langhe.
La coincidenza del compleanno di Mauro, e del pranzo all'Oca Bigia, ci ha fatto partire di pomeriggio, a stomaco... pienino . In previsione di questo, mia moglie mi aveva tassativamente proibito di prenotare un qualsivoglia posto per mangiare, perché nelle sue caratteristiche c'è anche quella di promettere di digiunare la sera, quando a pranzo si mangia copiosamente.
Non è così per me e quindi ho pensato bene (segretamente ) di informarmi su qualche posto senza pretese. Prima di Voghera ha cominciato a nevicare e a me la tensione della guida, una volta scaricata almeno in parte, provoca, nonostante tutto, un certo appetito.
Il Commercio è una trattoria pizzeria nel centro di Sinio, che a sua volta è nel centro delle Langhe. Ambiente molto informale e semplice, ma pulito. Tavoli larghi, poca gente e noi unici “turisti” di una notte ghiacciata.
Bagni belli puliti.
Carta dei vini fornitissima. Da bere, con una bottiglia di minerale gasata, ordiniamo una mezza Barbera d'Alba - Torriglione della cantina Renato Ratti di La Morra, del 2009, da 14 gradi. Servito a temperatura ambiente, bello caldo e pieno, leggermente fruttato, ottimo, era quello che ci voleva per non pensare al tratto di strada ghiacciata che ci separava dal nostro agriturismo.
In tavola focaccine tipo genovese con le noci, assieme a dei croccantissimi grissini piemontesi a superficie rugosa. Anche il pane, ci hanno detto, lo fanno loro nel forno a legna delle pizze. Molto bene.
Facciamo arrivare un primo uguale per entrambi: Raviolini del Plin (o al Plin) ripieni di fonduta al burro d'alpeggio. Sono dei tortellini molto piccoli, ripieni di carne e verdure, uniti con un colpetto dei due polpastrelli delle mani: plinn! Non erano evidentemente fatti in casa, ma erano buoni comunque, in quantità giusta. E la Marta si è subito smentita! (se li è pappati tutti )
Niente secondo... guardo fuori per vedere se smette di nevischiare... Passiamo al dolce, che prendo anch'io, così ce li spartiamo e li assaggiamo entrambi: un bonnet delle Langhe, particolare e squisito (sarebbe una specie di creme caramel al cioccolato), e poi una spuma di torrone con nocciole di Langa e cioccolato fuso, ancora meglio del primo.
Tempi molto veloci. La cameriera-proprietaria era particolarmente gentile e disponibile. Il conto è stato di 32,70 euro complessivi, giusto direi, tendenzialmente onesto. Il giudizio complessivo non è “colpa” loro, se di colpa vogliamo parlare, ma è dovuto anche al fatto che abbiamo forzatamente mangiato poco, prendendo piatti non particolarmente ricercati. Un punticino in più sono convinto che sia nelle loro possibilità.
Poi via di nuovo, per pochi chilometri, con i fari che illuminavano vigneti e noccioleti coperti di neve, e piccoli tratti di strada ghiacciati. Ma la Barbera ci aveva già scaldato un po'.
Consigliato!
[cioz]
08/12/2010