Ho letto un commento di un collega di GustaModena (stavo per scrivere “giemmino” e poi, per fortuna, magari non del tutto condivisa, mi sono accorto di cosa avrebbe significato l'acquiescenza di fronte a questo lessico televisivo che si presume Â?riflessivo- come un linguaggio universale, mentre non dovrebbe superare i confini di un rituale di “circolo”, per quanto esteso) che lamentava la prolissità dei commenti e delle recensioni.
Una bella seduta autocritica, e la riflessione testé fatta sul “linguaggio” aiuta, e sono pronto: cambio registro!
“Sintetico” di secondo nome!
Andiamo alla Ca' Bianca in 11. L'occasione è la visita di alcuni conoscenti o amici romagnoli.
Un tris di minestre: tortellini in brodo, tortelloni di zucca e tortelloni di ricotta conditi con burro e salvia.
I tortellini sono senz'altro buoni, piccoli, saporiti (si sente la carne e si distinguono i sentori del formaggio).
Il brodo è assolutamente insignificante, privo di alcun sapore o, quantomeno, di una “personalità ” così tenue che, a casa mia, la nonna lo avrebbe definito “slungheé", che ci limitiamo a tradurre con “allungato”.
I tortelloni di zucca hanno la sfoglia d'eccessiva consistenza, il ripieno eccessivamente compatto e con un ripieno nel quale la zucca non la fa da padrona.
I tortelloni di ricotta son decisamente meglio: più sottile la sfoglia e con un ripieno nel quale la ricotta ha una presenza decisa, per sapore e consistenza del pesto.
Passiamo a gnocco e tigelle con affettato, formaggi, alcune ciotole di salsiccette in umido, e pinzimonio.
Il tutto abbondantemente annaffiato con Lambrusco di Sorbara di Vezzelli e Grasparossa di Manzini, l'Acino.
Sul fronte del bere, quindi, tutto bene, … ed abbondante!
Gnocco buono e tigelle nella media, non troppo secche ma, forse, nemmeno molto cotte.
Nel senso che, personalmente, le preferisco un poco più “croccanti” al palato.
Vassoi di salume di cui non mi lamento, ma dei quali non ricordo assolutamente nulla: anche qui “medietà ”.
Un paio di sorbetti e due o tre dessert di vario genere, passati indenni, senza smorfie e senza commenti.
Caffè per (quasi) tutti e conto complessivo di 405 euro.
Con la calcolatrice fanno €. 36,81 a testa. Arrotondiamo a €. 37 e siamo più chiari. Abbiamo bevuto molto?
Valutazione complessiva: media, che non vuol dire mediocre.
Probabilmente pesa, ne faccio ammenda se così è, la mia “idea” che locali, come questo, nei quali si possano sedere assieme, e lo fanno, decine e decine di persone, forse più, difficilmente sono in grado di offrirti una cucina di alto livello.
E' già un bel successo quando raggiungono uno standard di qualità accettabile e lo mantengono in modo costante.
Che standard sarebbe, altrimenti.
Questa è l'impressione che mi ha lasciato la Ca' Bianca.
Due cappelli.
Buono
[Jimi Hendrix]
10/12/2010