“Ahò... nammo a maggnà?... eddajje... nammo...”
Er pelatone, orecchinato e tatuato e borchiato, naturalmente vestito in nero pelle, ci ha messo tutta la sua gentilezza per convincere la ragazza con cui probabilmente aveva avuto qualche contrattempo, mentre io mi gustavo Roma illuminata di notte, dall'alto, ad una temperatura di 12 gradi più alti di casa mia, fuori dal ristorante... “Quanto sèbbella Roma...”
Poi me lo sono anche trovato vicino di tavolo.
Il Belvedere dal 1933 è gestito da due fratelli venezuelani, chef, figli di una venezuelana e di un abruzzese. Quando ho prenotato e ho sentito una signora con l'accento spagnoleggiante sudamericano, mi sono un po' preoccupato, pentito quasi, per la scelta che avevo fatto. Il seguito dimostra quanto alle volte io sia stupidamente prevenuto.
Il locale è formato da un unico stanzone con una settantina di coperti, ben arredato, con foto di Frascati vecchia alle pareti. Cucina quasi a vista. Bagni nuovi e pulitissimi.
C'è una piacevole (per me) sensazione che inizia qui, e prosegue più a sud ogniqualvolta che abbiamo mangiato bene bene, ed è la presenza dei bambini dei proprietari, che non disturbano, anzi mi allietano.
Il locale è quasi pieno, ma si riesce a parlare tranquillamente senza essere disturbati, a parte er pelatone… “Mò che maggnàmo…? Mefacccio na birrra artigggianale…” che però a me risulta simpatico, ed anzi devo stare attento a non sbocciare in una risata (ahò… quello me mena… erappure ppalestrado… ).
Da bere, con una bottiglia di acqua Ferrarelle ordiniamo due calici di Cesanese del Piglio DOCG, della cantina Marcella Giuliani di Anagni. Il vino era del 2008, faceva 13,5° se non ricordo male, e Nelson, uno dei due chef, ci stappa la bottiglia nuova proprio lì sul tavolo. Che dire… colore rosso intenso, aroma ampio e penetrante di fiori, sapore vellutato, un gran gran vino… Durante il secondo, ne chiediamo un altro calice (versato in modo abbondante) e poi Nelson ci lascia lì la bottiglia con due dita di vino (che non riuscirò a finire, perché sono quasi da solo… mia moglie ne ha avuto abbastanza di vino quest'anno… )
Antipasto: fiori di zucca dorati, cotti al forno, ripieni di ricotta romana e avvolti in prosciutto croccante con insalatina di campagna. Stupenda presentazione e bel piatto, ottimo il cibo propostoci. L'antipasto è per uno, ma lo assaggiamo entrambi.
Anche i due primi ce li dividiamo: spaghetti cacio e pepe, con fiore di zucca e pistacchi tritati, serviti con una cialda di pecorino stagionato mescolata ad una graniglia di pistacchi e pepe; quindi, mezzi paccheri con crema di zucchini e guanciale croccante. Belli, caldi, sublimi entrambi. Anche in questo caso presentazione da alta cucina. Tempi di arrivo dei piatti: perfetti… cottura giusta, una bontà. Porzioni tendenti all'abbondante.
Entra lo stornellatore con la chitarra in mano. “Pè ffà la vita meno amara, me sò accomprato 'sta chitara…” Poveretto, avrà una settantina d'anni e anche più, le stecche sulle corde si sentono a raffica. Quando vede lo sguardo der pelatone borchiato del tavolo vicino al mio, lo stornellatore fa dietro front ed esce ipotizzando un “Anvedi ecco Marino… la sagra c'è dell'uva… funtane che danno vino… quant'abbondanza c'è…” E' stata una piacevole parentesi.
Prendo il secondo solo io: galletto marinato (non ho capito come, ma la carne era tenerissima e saporitissima) cotto ai carboni. Molto buono.
Per finire, ci dividiamo un sorbetto al limone con frutti rossi (mirtilli, ribes, fragoline), squisito.
Il conto totale è di 53 euro. Cucina di elevata qualità. Servizio gentile, tutto perfetto. Noi magari non mangiamo mai tantissimo, perché non vogliamo scoppiare, e quindi il prezzo a testa potrebbe aumentare di un sette otto euro se si prende anche un secondo a testa e un dolce a testa… però il prezzo rimane ugualmente competitivo per un locale che deve assolutamente essere visitato da un amante della buona (che dico, ottima…) tavola che passa dalla parti di Roma.
Anche qui non fanno pagare il coperto, ci sono pure pizze a metro invitantissime e, soprattutto, le birre artigianali di qualità, di quelle che piacciono ar pelatone.
Gran posto.
Imperdibile!!!
[gi]
10/01/2011