“Posso offrirvi un caffè?”
La giovane cameriera/proprietaria è la moglie del cuoco e, quando ci vede entrare per curiosare in un locale che da fuori non dà grande affidamento, dopo uno scambio sulle offerte del menu, ci saluta in questo modo, anche sapendo che eravamo in pensione dai suoi parenti (lì, ovvio, son quasi tutti parenti… ) della Locanda Ripa delle Janare.
“La guarda… grassie… no lo bevèmo mai…”
… ancora altri punti in meno per me...
E' sulla strada principale che dalla frazione Gatta sale a Furore, un po' anche bar, completamente isolata dal resto delle altre case, in un edificio non granchè, dalla parte opposta allo strapiombo.
Quando torniamo alla sera per cena c'è un discreto giro di bambini che giocano, ridono e frignano. A me piace. Ma poi col tempo spariscono nell'oblio, non ci sono più. E mi piace ancora di più
La cameriera (peserà 100 kg.) è un fuscello in confronto al marito che spignatta in cucina.
Al pomeriggio avevamo fatto a piedi una parte del “sentiero dell'amore”, che poi sfocia nel “sentiero dell'agave in fiore”, bei percorsi sempre a strapiombo, o quasi, sul mare, con dei tratti esposti quasi come quello per arrivare al Rifugio Bergamo dalla val Ciamìn... … prato con pendenza dell'80% e poi salto nel vuoto... Qui però il panorama è diverso, si va sulla costa del promontorio dalla frazione di S.Elia a Marina di Praia, in due ore.
Dunque avevamo anche una bella fametta.
Da bere ordino una bottiglia di Ferrarelle e poi due calici di Furore sfuso, leggermente mosso, un bianco che fa la cantina di Marisa Cuomo, lì sopra il paese. Buon aroma il Furore bianco, leggermente fruttato con un sottofondo acidulo e salinato, sarà un dodici, dodici gradi e mezzo.
Prendiamo due primi diversi e due secondi diversi che poi ci dividiamo.
La cosa bella di questo posto (e anche degli altri ristoranti dove siamo stati in zona) è che senti i piatti prepararli al momento, il soffritto, la frittura che frigge in cucina... anche la pasta intuisco che non è parzialmente precotta...
I bagni sono fuori... bisogna passare da una fredda terrazza (d'inverno), da cui si vede tutta la cucina (pulita) col cuocone che traffica ai fornelli. C'è la televisione accesa nella sala da pranzo, coi bambini che ogni tanto danno un occhio... sembra di essere in casa, a me non disturba più di tanto, però non sarebbe stato male abbassare un po' il volume... eravamo noi e altre due coppie…
I due primi arrivano dopo un'attesa “giusta” (per farli) di una ventina di minuti circa e sono eccezionali: ferrazzuoli con broccoli e cannolicchi, gnocchi con gamberi e fave.
I ferrazzuoli, per chi non lo sapesse (e io non lo sapevo fino alla settimana scorsa), sono delle specie di linguine con i bordi rivoltati, in modo da formare una sezione trapezoidale senza la base minore. In questo modo, trattengono ottimamente al loro interno il sughetto. I cannolicchi, senza conchiglia, erano stratosferici… non so da quanto tempo non li mangiavo… Stesso dicasi per gli gnocchi (non mi sembravano fatti in casa, ma ugualmente buoni), con un sugo delizioso, l'unione gamberi frantumati e fave, un'altra novità per me.
Di secondo un Praia-dentice alla brace, annegato nella misticanza e un fritto di calamari, gamberi freschi e anelli di totano. Come si fa a capire se il pesce è fresco? Eh… non c'è niente da fare… si sente… con gli anni (sigh! ) si crede di sentirlo…
Il Praia-dentice è un po' diverso dagli altri dentici, viene pescato solo lì e si riproduce solo lì, mi vien detto.
I piatti erano presentati bene, quasi alta cucina... non fossimo stati in un locale non particolarmente su… ma si sa, anche l'occhio vuole la sua parte…
Abbiamo concluso con un limoncello di Furore… dal profumo semplicemente eccezionale… poteva essere diversamente nella patria dei migliori limoni d'Italia?
Il conto è stato di 51 euro, decisamente a buon mercato per una buona cucina familiare, fresca, calda… Può esserci una cucina fresca e anche calda? Venite qui a Furore…
Consigliatissimo!!
[amorperdona]
12/01/2011